JESI – Alessandro Biagioni è l’archeologo che seguirà i sondaggi di scavo in Piazza Pergolesi. Da 15 anni, ne ha 39, esercita la professione. Prima come libero professionista adesso con altri tre soci nello studio Archeo in Progress di Jesi.
«Soddisfato – dice – per questo incarico che mi viene affidato».
E sarà lui, praticamente, il “trait d’union”, l’anello di congiunzione, con la Soprintendenza archeologica, dopo che dagli scavi preventivi delle scorse settimane erano emersi frammenti di ossa umane conservate, ora, nel magazzino del Museo Archeologico di Palazzo Pianetti.
Biagioni, selezionato dal Comune, è una recente conoscenza in quanto già impegnato la scorsa estate negli scavi di Piazza Colocci che portarono alla luce – e sono ancora visibili – strutture della Jesi medievale (secoli XII e XIII) come la strada, le botteghe, il vecchio palazzo comunale, reperti ceramici e in ferro.
Per tutta la bella stagione oltre che seguire i lavori di propria pertinenza, era stato anche la guida per le visite alle vestigia strutturali del cantiere archeologico, ne aveva spiegato dettagli e storia in diversi appuntamenti che videro la partecipazione, nei vari turni del mercoledì e venerdì, di circa un migliaio di persone, alla fine. Un successo da “sold out” ogni volta.
Adesso ritorna in un’altra piazza jesina interessata anch’essa da una riqualificazione «e a breve riprenderemo il lavoro che sarà scandito di volta in volta in base a quello che verrà fuori».