Jesi-Fabriano

Jesi, via l’amianto dall’ex Cascamificio

La rimozione delle coperture in cemento amianto dà il là al recupero dell’ampio complesso di archeologia industriale

Cascamificio
Cascamificio

JESI – Ex Cascamificio, via alla rimozione delle coperture in cemento amianto per dare il là al recupero dell’ampio complesso di archeologia industriale. Subappaltati i lavori a riguardo. Nel complesso, in ballo un intervento di rigenerazione da 5,7 milioni di euro, dei quali 3,8 milioni di fondi Pnrr.

«In previsione – ha ricordato l’assessora a lavori pubblici e urbanistica Valeria Melappioni nell’incontro pubblico dedicato al progetto – c’è la realizzazione di 16 alloggi a piano terra e primo piano dell’ala dell’ex Cascamificio perpendicolare a viale Don Minzoni. Sempre al piano terra si ricaveranno spazi e locali per le associazioni, la sistemazione della corte creerà uno spazio per lo spettacolo all’aperto di cui la città ha mostrato di aver bisogno. Sarà sull’intero complesso che si procederà alla bonifica dell’amianto e alla copertura con pannelli che consentirà alla Fondazione Pergolesi Spontini di utilizzare gli ambienti come deposito».

Edificato nella seconda metà dell’800, epoca in cui Jesi era un polo tessile di grande importanza in una regione caratterizzata da una tradizione di produzione serica, il Cascamificio è stato uno stabilimento per la cardatura e la filatura dei cascami di seta, ossia gli scarti della lavorazione delle filande. Il secondo per grandezza in Italia. Danneggiato nel corso dell’ultima guerra mondiale, col passare degli anni andò via via riducendo sempre più personale e produzione, fino alla chiusura definitiva, nel 2002.