Jesi-Fabriano

Jesi, l’amministrazione batte cassa per il ponte San Carlo

Completato il progetto strutturale di demolizione e ricostruzione del viadotto di Minonna. Il Comune ribadisce che i fondi «dovranno giungere da canali di finanziamento sovra locali in quanto infrastruttura strategica per l'intera provincia». Ecco come sarà la nuova struttura

JESI – È stato completato il progetto strutturale del nuovo ponte San Carlo, destinato a sostituire l’attuale struttura il cui compromesso stato di conservazione ha determinato dallo scorso anno il divieto di transito ai mezzi pesanti. Il Comune ribadisce che i fondi «dovranno giungere da canali di finanziamento sovra locali in quanto infrastruttura strategica per l’intera provincia».

Il progetto della nuova struttura di Minonna è stato realizzato, su incarico del Comune, dalla società Seitec, di cui è presidente Luigino Dezi, professore ordinario di Teoria e Progetto dei Ponti dell’Università Politecnica delle Marche.

Il viadotto avrà un impalcato metallico con tre piloni in tutto rispetto ai nove di quello attuale. Sarà caratterizzato da due ampie carreggiate accanto alle quali scorrerà una pista ciclo-pedonale che si raccorderà poi con la ciclabile di prossima realizzazione nella zona.

Pronto a fine anno il progetto definitivo – e a ruota quello esecutivo – che è il prerequisito per ricercare i fondi necessari. Di 4 milioni di euro, circa, l’investimento necessario per procedere alla demolizione dell’attuale ponte e alla realizzazione del nuovo che riprenderà lo stesso tracciato.

Circa un anno e mezzo il tempo stimato dei lavori dall’apertura del cantiere. Nel mezzo una fase molto delicata legata alla rimozione dei sottoservizi posti sul basamento del ponte, vale a dire due condotte idriche (una dell’acquedotto, l’altra fognaria), una del gas, i cavi dell’energia elettrica e quelli della telefonia. Già raggiunto un accordo di massima con gli enti gestori per il possibile provvisorio interramento sotto fiume delle condotte e il ripristino sotto il nuovo ponte ad intervento ultimato.

La riduzione a tre dei piloni rispetto ai nove precedenti è legata alle nuove norme tecniche delle costruzioni che prevedono una distanza di 40 metri tra un pilone e l’altro contro gli attuali 18 metri.
Le risorse per la progettazione, pari a 325mila euro, sono state assegnate al Comune dal Ministero dell’Interno, di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze.

Anche le risorse per il nuovo ponte dovranno giungere da canali di finanziamento sovra locali, come spiega l’amministrazione. «Come abbiamo ricordato anche nell’ultimo consiglio comunale – ha sottolineato al riguardo l’assessore ai lavori pubblici Roberto Renzi – l’infrastruttura è strategica per la viabilità dell’intera provincia e non solo, dunque non può essere solo il Comune di Jesi a farsi carico della spesa, ancorché il ponte sia di sua proprietà. Per questo stiamo predisponendo un tavolo di concertazione con gli altri Enti per un coinvolgimento condiviso. Al riguardo non possiamo che registrare positivamente la disponibilità manifestata dalla Regione di una compartecipazione all’investimento».