JESI – Da luogo di produzione di calcestruzzo a due passi dal corso del fiume Esino a sito di recupero ecologico e valorizzazione tali da rappresentare un plus a servizio della Riserva di Ripa Bianca. È il progetto che riguarda i poco meno di 14mila metri quadrati dell’area ex Calcestruzzi che nei mesi scorsi il Comune, concludendo una vicenda aperta dal 1988, ha acquisito dall’Ast e per i quali oggi la Provincia, co-gestore della Riserva al cui interno la superfice ricade, ha presentato richiesta di finanziamento in Regione, tramite il bando “Sviluppo delle infrastrutture verdi in ambito non urbano”.
L’obiettivo del progetto candidato è «incrementare la naturalità del suolo – spiega la Provincia – aumentandone la biodiversità attraverso siepi, alberi, prato e piccole aree umide. L’intervento puntuale di rigenerazione di uno spazio di risulta, ex stabilimento calcestruzzi, vuoto e in stato di abbandono diventa il fulcro, il nodo centrale di un progetto di connessione verde di elementi lineari e areali che concorre a rafforzare la rete ecologica».
L’area potrebbe avere funzione didattica e di accoglienza dei visitatori della Riserva, oltre che di belvedere e punto d’osservazione privilegiato sul fiume. Nel progetto l’incremento della nidificazione nel laghetto della garzaia, candidato a finanziamento anche il ripristino e mantenimento ecologico di ambienti agricoli e umidi così da migliorare lo stato di conservazione di specie di interesse comunitario tra le quali il Cavaliere d’Italia e il rospo smeraldino.