JESI – A Jesi nasce un gruppo formato da cittadini, politici e associazioni a sostegno di Mediterranea, una nave battente bandiera italiana, attrezzata perché possa svolgere un’azione di monitoraggio e di eventuale soccorso in mare.
Mediterranea nasce come una piattaforma che lavora sia in mare che a terra, quello jesino quindi si può definire un “equipaggio di terra” per «fare rete, incontrarci, confrontarci e costruire insieme un nuovo spazio possibile, aperto, solidale e umano» fanno sapere le realtà che lo costituiscono. Ad appoggiare Mediterranea sono: Arci Jesi – Fabriano, il Centro Studi Libertari “Luigi Fabbri” – Jesi, Avvocato di Strada Onlus sportello di Jesi, Jesi in Comune, Sinistra Italiana Jesi – Vallesina, Laboratorio Sinistra, Agnese Santarelli, Tullio Bugari, Giorgio Berti, Giulia Santoni, Maria Laura Berti, Marco D’Aurizio, Filippo Cingolani, Gioia Santarelli, Enzo Beccaceci, Mariano Petrolati, Giorgio Santarelli, Claudio Fratesi, Giordano Cotichelli e Vittorio Lannutti.
«Mediterranea è una piattaforma di realtà della società civile arrivata nel Mediterraneo centrale dopo che le Ong, criminalizzate dalla retorica politica, sono in gran parte state costrette ad abbandonarlo – spiegano i componenti – È una “azione non governativa” portata avanti dal lavoro congiunto di organizzazioni di natura eterogenea e di singole persone, aperta a tutte le voci che da mondi differenti, laici e religiosi, sociali e culturali, sindacali e politici, sentono il bisogno di condividere gli stessi obiettivi di questo progetto, volto a ridare speranza, a ricostruire umanità, a difendere il diritto e i diritti». Il gruppo, eterogeneo, si è recentemente formato in città e appoggia questa «azione di disobbedienza morale ma di obbedienza civile. Disobbedisce al
discorso pubblico nazionalista e xenofobo e al divieto, di fatto, di testimoniare quello che succede nel Mediterraneo; obbedisce, invece, alle norme costituzionali e internazionali, da quelle del mare al diritto dei diritti umani, comprese l’obbligatorietà del salvataggio di chi si trova in condizioni di pericolo e la sua conduzione in un porto sicuro se si dovessero verificare le condizioni.
Su Facebook è nata anche la pagina “Jesi per Mediterranea”: «Mediterranea ha deciso di mettere in mare una nave battente bandiera italiana, nella consapevolezza che
oggi più che mai salvare una vita in pericolo significa salvare noi stessi. Mediterranea lavora anche a terra, attraverso la costruzione di una rete territoriale di supporto, una vera “piattaforma” di connessione sociale tra realtà esistenti e singoli che vogliono partecipare a questa impresa. Mediterranea è un progetto possibile anche grazie a Banca Etica, che ha concesso il prestito per poter avviare la missione. Banca Etica supporta inoltre le attività di crowdfunding e ha svolto attività di tutoraggio per gli aspetti economici dell’intera operazione».