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Jesi, ecco l’atto di indirizzo per il via libera al biodigestore

Consiglio comunale posticipato e documentazione pronta per l'approvazione dell'impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti. Innumerevoli le prescrizioni. Si prevedono scintille in aula

JESI – Sabato 3 agosto, ore 9, si accendono i riflettori sul biodigestore. In consiglio comunale, maggioranza e opposizione sono chiamate ad approvare il via libera all’impianto di trattamento della frazione organica dei rifiuti in area Coppetella. Posticipata di due giorni la seduta per dar tempo ai tecnici di elaborare l’atto di indirizzo, ora finalmente pronto.

Innumerevoli le prescrizioni contenute nel documento. L’amministrazione ci tiene fin da subito a precisare che, «avendo valutato le indicazioni dell’ATA e lo studio di fattibilità tecnico-economico, si ritiene di non dover escludere in fase preprogettuale la valutazione di siti alternativi con caratteristiche raffrontabili a quelle individuate nello studio di fattibilità (leggi l’articolo)».

In merito alla ipotizzata realizzazione e gestione dell’impianto di recupero dei rifiuti biodegradabili provenienti dalle attività di cucine e mense e dalle attività di sfalci e potature della Provincia di Ancona, il Comune ritiene di dover fornire all’Ata i seguenti indirizzi
in ordine all’iter amministrativo affinché si realizzi un effettivo controllo pubblico nelle fasi di progettazione, realizzazione e gestione dello stesso impianto:

a) la partecipazione dell’Autorità d’Ambito alla costituzione di una società pubblica in qualità di socio, in rappresentanza dei Comuni aderenti, con la possibile partecipazione dei Comuni confinanti con il territorio del Comune di Jesi il cui centro abitato non disti più di sei chilometri in linea d’aria dalla sede dell’impianto, che decidessero di sottoscrivere direttamente quote di partecipazione, per una quota di capitale pari al 24% e con una quota di maggioranza, in fase costitutiva pari al 76%, per il Comune di Jesi nel cui territorio dovrebbe avere sede l’impianto;
b) la qualificazione da parte di ATO 2 Ancona di tale procedura come necessaria per realizzare l’autosufficienza dell’ATA nello smaltimento dei rifiuti urbani in base all’art. 7.4, lett. b) L.R. 24/2009;
c) la successiva trasformazione di tale società in una mista pubblico-privata mediante gara a doppio oggetto con cessione di quote ed individuazione del socio privato operativo per l’affidamento della realizzazione e gestione dell’impianto per il trattamento della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata e da sfalci e potature;
d) la quantificazione della percentuale delle quote del socio Comune di Jesi da cedere mediante gara a doppio oggetto,pari al 51%, con il mantenimento per il Comune di Jesi di una quota pari al 25% del capitale sociale dopo l’entrata nella compagine sociale del socio operativo privato;
e) la previsione nell’atto costitutivo della nomina di un componente del consiglio di amministrazione da parte del Comune di Jesi, di due componenti del collegio sindacale uno da parte dell’ATA ed uno da parte degli altri Comuni, confinanti con il territorio del Comune di Jesi il cui centro abitato non disti più
di sei chilometri in linea d’aria dalla sede dell’impianto, che decidessero di sottoscrivere direttamente quote di partecipazione;
f) la previsione statutaria che quanto definito nell’atto costitutivo possa essere variato dall’assemblea societaria solamente con il voto unanime di tutti i soci;
g) la stipula di accordo di partenariato pubblico-pubblico con cui l’ATA riconosca al Comune di Jesi le funzioni di stazione appaltante per la gara di affidamento dell’incarico delle diverse fasi di progettazione dell’impianto e la facoltà di nominare un proprio consulente che analizzi e verifichi in contradditorio con i progettisti le scelte ed i contenuti delle diverse fasi di progettazione;
h) la definizione da parte di ATA delle modalità con le quali i Comuni si vincolano a conferire i rifiuti nell’impianto di trattamento realizzato dal socio operativo privato per un periodo non inferiore a quello previsto dal piano economico finanziario relativo all’investimento;
i) la previsione nel Piano d’Ambito e nel contratto di servizio con il gestore unico, una volta individuato, dell’obbligo di conferire i rifiuti nell’impianto della società mista;

Non solo. Oltre a queste prescrizioni, da ratificare sabato 3 agosto, il consiglio comunale dovrà approvarne di ulteriori:

a) di valutare in fase pre-progettuale siti alternativi all’area Interporto aventi caratteristiche raffrontabili a quelle individuate nelle studio di confronto e di individuazione del sito idoneo oltre che nello studio di fattibilità in relazione a baricentricità, dimensioni dell’area, viabilità, morfologia, vicinanza alle reti di distribuzione elettrica, gas e idrico-sanitarie;
b) di individuare sin dalle fasi di redazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica le migliori tecnologie impiantistiche disponibili che assicurino la minimizzazione degli impatti sulle matrici ambientali e la migliore efficienza energetica dell’impianto;
c) di garantire in fase di VIA ed AIA tutti gli approfondimenti (ambientali, di sicurezza dell’impianto e sanitari) necessari a valutare i possibili impatti sulle matrici ambientali nelle diverse fasi di implementazione dell’impianto nonché di esercizio anche in relazione alla fase di conferimento della FORSU e degli sfalci e potature presso l’impianto;
d) di garantire la massima trasparenza nelle fasi autorizzative nel rispetto di quanto previsto dalla normativa in campo ambientale;
e) di attivare un processo partecipativo e di condivisione fin dalla fase di progettazione, delle scelte tecniche sulle migliori tecnologie disponibili, del layout di impianto e delle connesse opere viarie a servizio della struttura a garanzia del territorio;
f) di predisporre uno studio ambientale preventivo all’installazione dell’impianto al fine di “fotografare” lo stato delle matrici ambientali ante-operam che consenta la verifica in fase di esercizio di eventuali impatti sull’ambiente;
g) di attivare in fase di realizzazione ed esercizio dell’impianto monitoraggi periodici delle matrici ambientali da parte degli organi di controllo (ARPAM, ASUR) con tempistiche da definirsi in sede autorizzativa al fine di garantire, per la tutela delle matrici ambientali, il rispetto delle prescrizioni impartite dagli organi competenti in materia ambientale e recepite nell’autorizzazione;
h) di implementare, su indicazioni tecniche di ARPAM, la centralina di monitoraggio della qualità dell’aria sita in zona Coppetella con la sensoristica adeguata al rilevamento dei parametri coerenti con le emissioni di impianto per il monitoraggio in continuo della qualità dell’aria la cui implementazione e regolare manutenzione sia a carico della ditta che gestirà l’impianto;
i) di attivare con il gestore della raccolta differenziata e dell’impianto, controlli sul rifiuto organico conferito da parte dei vari Comuni al fine di garantire la minimizzazione del sovvallo ed ottimizzare il pretrattamento del rifiuto, nonché una campagna di sensibilizzazione alla giusta e corretta raccolta differenziata e su tematiche annesse, con redazione di report periodici; tale
controllo sarà, inoltre, finalizzato alla determinazione della tariffa di
conferimento, che dovrà essere necessariamente modulata a seconda del livello della qualità del rifiuto conferito;
j) di attivare periodici controlli sui parametri di impianto nei diversi stadi di produzione del biogas oltre che sulla resa dell’impianto atti a verificare che il gestore adotti le migliori soluzioni gestionali per garantire le più elevate prestazioni dell’impianto e la minimizzazione dell’impatto ambientale;
k) di attivare controlli sul compost in uscita dall’impianto prima del riutilizzo ai sensi della normativa vigente in materia;
l) di prevedere un apposito organo partecipativo per un concreto, fattivo e continuo dialogo e confronto con il gestore dell’impianto, riguardante in particolare i dati dei rilevamenti ambientali dei monitoraggi periodici e dei parametri di resa dell’impianto;
m) di prevedere l’utilizzo esclusivo dell’impianto per il trattamento della FORSU e da sfalci e potature provenienti dall’ATA della Provincia di Ancona, in base alle esigenze attuali e future dell’Ambito stesso;

Il parere favorevole del Comune, insomma, ci sarà a patto che l’ATA ATO 2 accolga quanto previsto nell’atto di indirizzo. Si preannuncia battaglia.