JESI – Tornano a invocare la videosorveglianza i residenti di via Garibaldi. Ancora una volta, il risveglio è stato amaro. Macchine di nuovo rigate da ignoti teppisti, che hanno agito molto probabilmente di notte. Non è la prima volta che accade. È successo in prossimità del ponte sul torrente Granita. Presi di mira alcuni veicoli, la cui carrozzeria è stata danneggiata con un oggetto appuntito, una chiave presumibilmente.
«Non se ne può più», sbottano i residenti. E chiedono al Comune di valutare l’installazione delle telecamere anche in quella zona. Se non fosse possibile, ci si organizzerà in proprio. «Stiamo valutando di installare a nostre spese le telecamere, puntandole sulla via dopo ovviamente aver ottenuto tutte le autorizzazioni», fanno sapere gli abitanti.
L’occhio elettronico, in effetti, ha consentito al Comune anche di risalire ai responsabili di atti di vandalismo. In questo caso, però, l’interesse è privato, dunque servono via libera particolari per poter puntare l’obiettivo su strada pubblica, che i residenti di via Garibaldi sono appunto intenzionati a chiedere.
Tanto per dare un’idea di quanto costi alla collettività il teppismo, il Comune ha speso ventisette mila euro negli ultimi anni, per acquistare, ma soprattutto riparare e sistemare, solo l’arredo “ludico” degli Orti Pace, area verde fra l’altro nelle vicinanze di via Garibaldi. Giochi installati la sera prima e addirittura devastati il giorno successivo: è accaduto anche questo, purtroppo.
Il sindaco Massimo Bacci ha annunciato da tempo l’introduzione della videosorveglianza in tutta la città e il controllo telematico degli accessi con controllo in tempo reale delle targhe così da individuare i veicoli rubati in transito, spesso utilizzati per compiere reati. «Un progetto da 6 milioni di euro – ha specificato il sindaco -. Saranno circa 300 gli occhi elettronici da installare, compresi i parchi pubblici, perché gli atti di vandalismo e teppismo sono intollerabili ed è giusto che i colpevoli vengano puniti. Posizioneremo inoltre telecamere agli accessi della città che in tempo reale riconoscano e segnalino le auto rubate attraverso la targa, al fine di ridurre i reati che spesso vengono effettuati con queste modalità, tipo i furti in abitazione». L’iter prosegue.