JESI – In prima fila ci sono anche Massimo Bacci e Maurizio Mangialardi, potenziali prossimi contendenti rispettivamente per centrodestra e centrosinistra per il ruolo di presidente della Regione Marche, ad applaudire nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi «la nascita- spiega il presidente Carisj Alfio Bassotti- dell’Aggregato Culturale di Palazzo Bisaccioni». Oltre 4 mila metri quadrati di spazi ad unire i due edifici un tempo separati di Palazzo Bisaccioni e del contiguo complesso Case Galvani, ristrutturati e recuperati con un investimento di un milione e mezzo di euro nell’arco di sei anni.
Sindaci di Jesi e di Senigallia, Bacci e Mangialardi sono presenti in qualità di primi cittadini dei due Comuni capofila del territorio di interesse dell’attività della Fondazione Carisj. Nessun cenno da parte dei due alla politica e alla possibile sfida di settembre, solo l’interesse nella visita, alla quale li scorta il presidente Bassotti, al nuovo e più ampio volto dell’immobile che si allunga fra Piazza Colocci e via Francesco di Giorgio Martini. Un edificio divenuto un tutt’uno e “appoggiato” sui resti dell’antico teatro romano di Aesis, di cui qualche traccia continua ad affacciarsi ora nel seminterrato.
«I lavori edili e gli investimenti tecnologici- dice Bassotti– ci hanno consentito di trasformare i due edifici, in larga parte inutilizzati, e in degrado, in un unico complesso oggi sede di svolgimento delle plurime attività istituzionali dell’ente». Insieme al presidente, presenta la riqualificazione il segretario Carisj, Mauro Tarantino.
Ed ecco che, oltre ai locali adibiti a mostre permanenti (la quadreria con oltre 140 opere fra arte antica e contemporanea, le sale dedicate a Sergio Tapia Radic e Domenico Luigi Valeri), l’offerta si arricchisce delle due biblioteche monotematiche della Fondazione Federico II Hohenstaufen e della stessa Carisj dedicata alle fondazioni bancarie, con rispettivamente 5 mila e 2.750 volumi; lo storico caveau della ex Cassa di Risparmio di Jesi e l’archivio storico della stessa (450 tomi contabili e 650 faldoni di documenti); gli archivi fotografico e storico consultabili anche on line; sette sale riunioni; una sala fonica, un ufficio per la produzione del materiale audiovisivo necessario all’app Carisj “Insieme nella bellezza”; una sala per attività coworking. Il tutto con l’adeguamento degli impianti, l’installazione di videosorveglianza, l’abbattimento delle barriere architettoniche, un nuovo ingresso all’ampliamento dell’edificio ricavato su via Francesco di Giorgio Martini.
Cripta e galleria risanate nel seminterrato dell’ex Case Galvani ospiteranno il museo dell’arte orafa e saranno impiegati sulla base di un concorso di idee per il loro utilizzo.
Ricorda Bassotti: «Fra il 2016 e il 2019, le presenze alle iniziative ospitate qui o nel territorio di competenza sono state 88.150. Inizia ora una nuova avventura, dopo la sfida raccolta all’insediamento di superare il collasso economico della Fondazione e avviarne una riqualificazione».