JESI – Dopo il macigno nello stagno gettato dalle dichiarazioni e dall’invito a votare al ballottaggio per Matteo Marasca da parte del candidato sindaco di Fratelli d’Italia Antonio Grassetti, arrivano le reazioni da parte dei protagonisti della sfida a due per la carica di primo cittadino di domenica prossima 26 giugno. Il candidato del centrosinistra Lorenzo Fiordelmondo (Pd, Jesi in Comune, Jesi Respira, Repubblicani Europei, Con Senso Civico, 7 mila e 603 voti, il 45, 61% il 12 giugno) e il candidato delle civiche Matteo Marasca (Jesiamo, Patto per Jesi, Orizzonte Jesi, Riformisti per Jesi, 6 mila e 73 voti, il 36,43%).
«Provo e proviamo un sincero imbarazzo verso le dichiarazioni del candidato sindaco della destra che si propone al servizio delle civiche – dice Fiordelmondo – facciamo presente agli elettori e alle elettrici che il messaggio di Grassetti recita così: «Vogliamo la famiglia naturale; siamo contrari alle lobbies lgbt; lo siamo anche all’ideologia di genere; diciamo sì alla cultura della vita; no all’abisso della morte… sì alla nostra civiltà; no a chi la vuole distruggere». Alla luce di questo medievale manifesto elettorale, chiediamo alla città di reagire con forza! Ci rivolgiamo a tutti coloro che ci sostengono, a chi non è andato a votare e a chi non accetta queste proposte irricevibili: facciamo in modo che Jesi sia davvero una città che guarda al futuro, aperta, inclusiva e lontana da questi reali incubi».
Chiamato in causa direttamente da Grassetti, Marasca risponde: «Il nostro percorso è chiaro e alla luce del sole. Le liste civiche non si sono apparentate né hanno formato coalizioni con i partiti. Domani finiremo di annunciare la giunta, prima del voto. Restiamo il punto di riferimento di sensibilità differenti, che convivono costruttivamente al nostro interno, e respingiamo con forza ogni estremismo, compreso quello che anima la coalizione avversaria al ballottaggio. A noi interessa solo ed esclusivamente la nostra città, non certo le tematiche proposte da Grassetti, che non sono le nostre e su cui un Comune, peraltro, non può minimamente incidere. Inclusione, solidarietà, uguaglianza e libertà sono i nostri valori. Per noi, Jesi è di tutti».