BOLOGNA- Jesi e Bologna, due città unite dal lutto per la scomparsa di un grande personaggio, conosciuto e stimato dal mondo accademico e dalla società. Il professor ingegner Francesco Santarelli, 75 anni, si è spento venerdì mattina all’ospedale di Bologna dove era ricoverato da alcuni mesi, dopo che era stato colto da malore nella sua abitazione. I postumi di una grave emorragia cerebrale gli sono stati fatali. Originario di Jesi, da anni viveva a Bologna dove svolgeva la sua attività di Ordinario della cattedra di Ingegneria Chimica presso la facoltà di Ingegneria.
Impegnato in attività di studio, ricerca e didattica presso l’Università della California e la North Carolina State University, aveva partecipato a progetti di cooperazione internazionale della NATO in Argentina e Inghilterra. Ultimamente i suoi studi e la attenzione erano rivolti all’ingegneria ambientale nel campo della produzione di energia e al settore dell’inquinamento atmosferico. Insignito nella seconda edizione (2004) del “Premio Vallesina” per la categoria professioni, era molto conosciuto e stimato a Jesi.
La notizia del decesso è rimbalzata ieri suscitando un’eco di profonda commozione. I funerali saranno celebrati con saluto laico martedì alla Certosa di Bologna, poi il feretro sarà traslato nella sua città natale, Jesi, per la tumulazione presso il piccolo cimitero di Tabano accanto alle tombe dei genitori e del fratello, prematuramente scomparso anni fa a causa di un incidente in montagna.
Il professor ingegner Francesco Santarelli lascia nel dolore la compagna Gabriella, la figlia Chiara e gli adorati nipoti, gli amici e tante persone che lo amavano.