JESI – Fuochi d’artificio, petardi e botti vietati dalla mezzanotte della Vigilia di Natale, 24 dicembre, fino al sei gennaio prossimo in luoghi aperti al pubblico e in vie, piazze, aree pubbliche, dove transitino o siano presenti i soggetti più fragili e gli animali. Recita così l’ordinanza firmata dal sindaco Bacci relativa all’uso di prodotti pirotecnici che pone il divieto a chiunque di far esplodere di far esplodere “botti” di qualsiasi tipo anche se di libera vendita.
In merito alla consuetudine di festeggiare le festività di Natale e Capodanno con il lancio di artifici pirotecnici, nell’ordinanza viene specificata la pericolosità dell’uso da parte di minori o di persone che comunque non possiedono i richiesti requisiti personali o professionali per operare in sicurezza. «Sia pure in misura minore – si legge nell’ordinanza – il pericolo sussiste anche per quei prodotti che si limitano a produrre un effetto luminoso, senza dare luogo a detonazione, quando gli stessi siano utilizzati in luoghi affollati da bambini o in presenza di animali». Se non utilizzati nel rispetto delle regole, i botti possoo avere conseguenze serie: «Spesso gli utilizzatori sono minorenni che trascurano più facilmente degli adulti l’osservanza delle misure minime di sicurezza stabilite al fine di evitare disturbo, pericolo e danni a se stessi, alle persone che possono trovarsi nelle vicinanze, agli animali e alle cose – e ancora – conseguenze negative vengono a determinarsi anche a carico degli animali». Preciso riferimento anche al patrimonio pubblico: «possono determinarsi anche danni economici alle cose ed al patrimonio pubblico e privato, soprattutto a causa del rischio di incendio – ed infine – i prodotti pirotecnici provocano un aumento delle polveri sottili presenti nell’aria». Da qui la decisione di estendere il divieto dalla Vigilia all’Epifania, salvaguardando gli spettacoli pirotecnici autorizzati. L’ordinanza è stata comunicata al Prefetto, come disposizioni di legge. L’amministrazione si appella al senso di responsabilità individuale «ed alla sensibilità collettiva, affinché ciascuno sia pienamente consapevole delle implicazioni e delle conseguenze che tale tradizione può avere per la sicurezza propria e degli altri». Per i trasgressori sono previste sanzioni amministrative pecuniaria da 25 euro a 500 euro. L’ordinanza, pubblicata sull’albo pretorio, inoltre raccomanda «a tutti coloro che hanno la disponibilità di aree private, finestre, balconi, lastrici solari, luci e simili vedute prospicienti la pubblica via, aree pubbliche o private ad uso pubblico, di limitarne e controllarne l’uso per la effettuazione di spari, scoppi, lanci di fuochi pirotecnici, mortaretti, e simili, e comunque di evitare il lancio di detti artifici, nonché la caduta di altri oggetti pericolosi per la pubblica incolumità, verso luoghi pubblici o di uso pubblico». si raccomanda anche di non raccogliere ordigni inesplosi.