JESI – Protocolli di comportamento contro casi di bullismo nelle società sportive: l’iniziativa del Rotary Club Jesi “Bulli no way” sollecita tutte le realtà cittadine iscritte al Coni a predisporre e presentare i propri e quello che sarà reputato migliore dalla giuria del bando (tempo fino al 17 marzo per manifestare l’interesse alla partecipazione, fino al 30 aprile per produrre il documento) sarà premiato con 4mila euro da destinare all’acquisto di attrezzature per lo sport o il primo soccorso o ancora per la programmazione di iniziative di efficientamento energetico di impianti e attività.
“Bulli no way” è stato presentato questa mattina 27 febbraio nella sala del lampadario del Circolo Cittadino. A introdurre l’iniziativa il presidente del Rotary Club Jesi Floro Flori: «Quello dello sport è un contesto che forse meno di altri si associa al primo impatto al bullismo ma sul quale ci è sembrato giusto porre l’attenzione. A giudicare le proposte pervenute sarà una giuria di cinque elementi, presieduta dalla giornalista Beatrice Testadiferro. Ci saranno poi l’avvocato Fabrizio Illuminati, il presidente commissione eventi del nostro circolo Maurizio Marchegiani, lo psicologo dottor Mauro Mario Coppa e il vicesindaco del Comune di Jesi Samuele Animali».
Proprio Animali commenta: «Finalità assolutamente condivisibili per il Comune di Jesi in un settore, quello dello sport, che è strumento di educazione dei giovani cittadini e che ha bisogno di vedere dirigenti e tecnici come educatori». E per la presidente di giuria Testadiferro c’è «l’orgoglio di prendere parte ad una iniziativa che pone al centro i giovani e al loro mondo dà parola».
Illustra il bando Emanuele Zannini: «Le società potranno predisporre e presentare i protocolli da seguire nei casi di bullismo, coi comportamenti da tenere e l’impegno a seguirli. Partecipano al progetto risorse del Club di Jesi e del Rotary di Distretto». Da Marchegiani l’auspicio che «il progetto possa risultare preventivo della problematica, nel predisporre protocolli che ci auguriamo non ci sia bisogno di attuare».
Il dottor Coppa evidenzia: «Dal 2007 lavoriamo su bullismo e cyberbullismo, vere piaghe sociali da fronteggiare».