JESI – «Sono arrivate le forze dell’ordine e ci hanno mandato via, quelli che erano qui. Ma poi…».
Al Campo Boario allo sgombero dei senza tetto di alcuni giorni fa, il 20 marzo, c’era più di un arredo per abitare visto che con il tempo si erano aggiunte cose a cose: sedie, divano, tavolino, comodino. Ma sotto quella tettoia piano piano si rientra.
«Fa freddo…». Dice il primo “inquilino”. Infreddolito e anche affamato. Il problema è che lì ci sono una scuola e un’area verde a servizio della comunità e la convivenza non è stata semplice. Tante le segnalazioni sia per il continuo e inopportuno via vai, specialmente notturno, che per le condizioni igieniche e di decoro urbano.
A sollevare il “caso” era stato il coordinatore di Forza Italia Massimiliano Lucaboni, il quale adesso sottolinea come «ci vuole una presenza costante della Polizia Locale, almeno in questi primi giorni che sono seguiti allo sgombero. Altrimenti si ritorna di nuovo come prima».
Per ora non si è arrivati alle condizioni in cui, al momento dello sgombero, era ridotta la struttura sotto la tettoia ma «bisogna far capire che non ci possono essere bivacchi – prosegue Lucaboni -. Auspico una soluzione intelligente da parte del Comune perchè ci sono strutture e servizi che possono intervenire».
Anche se occorre vedere come, per quanto tempo e in che modo, considerato che non esiste un’accoglienza in H24. E perché c’è pure chi rifiuta di essere aiutato.
Intanto il “nuovo” inquilino se ne sta lì, nel suo angolo attrezzato, in compagnia di un gatto, in attesa dell’amico affaccendato da un’altra parte.
Alla domanda se i due avessero intenzione di fermarsi anche per la notte la risposta è stata lapidaria: «No, non ce n’è bisono per ora. Andiamo in via Roma. Quelle palazzine abbandonate…». Quelle palazzine pericolanti dell’ex filanda Girolimini.