JESI – «Cresciuta a pane e politica, in una famiglia di fornai dove il lavoro è stato sempre strumento di dignità e orgoglio e lo studio una possibilità e un investimento collettivo. Credo che i temi della giustizia sociale e ambientale siano gli unici, insieme, in grado di salvarci». Così Agnese Santarelli, avvocata capogruppo a Jesi in Consiglio comunale nelle file della forza facente parte della maggioranza Jesi in Comune, nel presentare la sua candidatura alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno prossimi per Alleanza Verdi Sinistra, nella circoscrizione dell’Italia centrale. Con lei nel presentare corsa e idee della campagna elettorale, ci sono Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi Sinistra, e Gioia Santarelli, segretaria regionale di Sinistra Italiana, già amministratrice comunale a Castelbellino, sorella di Agnese.
«Rivendichiamo le nostre idee con coraggio e chiarezza, anche quando possono sembrare impopolari – dice Agnese Santarelli – per costruire una Europa dei diritti, che sia strumento di pace e che veda la pace come unica possibilità, che sia in grado di governare fenomeni naturali, strutturali, fisiologici come le migrazioni. Alleanza Verdi Sinistra è una forza antifascista e femminista non per slogan, in un momento in cui la violenza reprime il dissenso e l’attacco e lo smantellamento dei diritti, come per l’aborto, è subdolo e vigliacco». E quanto alla candidatura, in altra circoscrizione, anche di Ilaria Salis nelle file di Alleanza Verdi Sinistra, Agnese Santarelli dice: «Quello a Salis è un processo politico, in risposta al quale serve un atto politico». E se Gioia Santarelli rimarca di Agnese battaglie e impegno costanti sul territorio, la candidata alle Europee cita «il lavoro per costruire città sicure e accoglienti per tutti, a partire dagli utenti deboli della strada, sul quale tanto si sta spendendo a Jesi la maggioranza che governa la città».
L’onorevole Piccolotti saluta allora la «candidatura coraggiosa di una giovane donna libera e determinata. Al voto dell’8 e 9 giugno si decide per l’Europa dei diritti o per l’Europa di Orban e delle condizioni di Ilaria Salis in carcere in Ungheria. Si decide tra un’Europa di destra-destra che porterebbe alla dissoluzione del progetto europeo o oppure aumentare il potere del Parlamento europeo espressione del democratico voto dei cittadini oppure e diminuire quello dell’alto dei governi. Una battaglia cruciale per i diritti umani e per i diritti delle donne».