Jesi-Fabriano

Cantiere di Piazza Pergolesi, i commercianti: «Dialogo costante con il Comune, ma i disagi ci sono»

Gli operatori delle attività di Corso Matteotti e della zona a ridosso della chiesa delle Grazie si confrontano costantemente con l'amministrazione sull'avanzamento dei lavori e le migliorie da apportare. Ma le preoccupazioni non mancano

I pannelli decorativi del cantiere di piazza Pergolesi
I pannelli decorativi del cantiere di piazza Pergolesi

JESI – Comune e associazioni di categoria si sono confrontati per ridurre al minimo i disagi del cantiere di piazza Pergolesi. E il canale di dialogo resta aperto. A segnalarlo è Marco Broglia, titolare di Cotton Club nonché coordinatore dell’associazione dei commercianti Jesi Centro. Ma i lavori, come è naturale, producono comunque minori introiti per i negozi. E preoccupano le tempistiche, anche alla luce di quanto accaduto in piazza Colocci con i ritrovamenti nel sottosuolo e la conseguente dilatazione degli interventi.

Sono stati intanto installati pannelli decorativi, ideati dal Municipio, e su di questi il Comune ha provveduto a pubblicizzare le attività più penalizzate dal cantiere, vale a dire Kirikù e Harmony, dando la possibilità ai diretti interessati di presentarsi al meglio (leggi l’articolo).

«Tutto ciò che riguarda il cantiere di piazza Pergolesi, con riferimento ovviamente alle ripercussioni sul commercio, è stato concordato fra associazioni di categoria e Comune. Sia le tempistiche che le modalità delle personalizzazioni dei negozi maggiormente penalizzati – evidenzia Broglia -. Sostanzialmente si è rispettato il cronoprogramma che ci siamo dati, nonostante un lieve ritardo, che rientra nella normalità. A prescindere dal metodo, ampiamente condivisibile, non si può comunque negare che le attività stiano risentendo molto del cantiere. Innanzitutto non ci aspettavamo una chiusura così consistente dell’area e ci hanno spiegato che è stato il direttore della sicurezza a pretendere tali precauzioni. Siamo preoccupati dalla possibile lunghezza dei lavori, speriamo che nel sottosuolo non vi siano sorprese e che tutto proceda senza intoppi. Per le attività economiche del centro, questo cantiere rappresenta un disagio, pur sapendo bene che questa riqualificazione andava fatta. Apprezziamo quindi la possibilità di poterci confrontare costantemente con il Comune. Relativamente ai lavori su Corso Matteotti, che partiranno in linea teorica appena terminata piazza Pergolesi, non vi è al momento nulla di certo. Anche in quel caso sarà fondamentale il confronto con l’amministrazione perché le criticità saranno di molto maggiori. Parliamo infatti di negozi che traggono principalmente forza dalle proprie vetrine, incuriosendo la gente che passeggia»

Sulla questione torna anche il Pd: Il nuovissimo  rivestimento che ricopre gli alti pannelli del cantiere di Piazza Pergolesi restituisce  al tratto di strada interessato un aspetto più dignitoso. Purtroppo, però, il miglioramento estetico individuato non è sufficiente a superare le problematiche da noi riscontrate.  Non ci possiamo pertanto ritenere al momento  soddisfatti, e  per più di un motivo. È doveroso sottolineare che si è preferito dare priorità al rivestimento del cantiere, piuttosto che alla necessaria apposizione dei   richiesti cartelli pubblicitari per gli esercizi commerciali  penalizzati, tanto che è iniziato “il fai da te”, pur di non continuare a lavorare nel totale oscuramento. Lo slogan “coprire… per riscoprire”  cozza con l’elegante  rivestimento dedicato  al Pergolesi e soprattutto con quanto dichiarato dallo stesso Sindaco Massimo Bacci, meravigliato quanto noi  per la costruzione di un cantiere così maestoso, che  certamente  appare maggiormente “fortificato” rispetto a quelli costruiti  in Piazza Colocci e in Piazza Federico II, ma non permette in nessuno modo di adempiere al dovere di trasparenza, anch’essa necessaria e ora  completamente disattesa, visto che  anche l’unica  apertura concessa, seppur molto decentrata, è stata chiusa. E’ dunque l’effetto sorpresa che prevale? La sorpresa sarebbe poter vedere l’evoluzione dei lavori  trovando una modalità che possa essere compatibile con le norme di sicurezza e che permetta anche di avere una visione più  ampia della piazza, al fine di poter valutare meglio eventuali modifiche relative  agli “arredi”, che possano migliorare  il risultato finale senza alterare il progetto. Ci piacerebbe … “riscoprire” una piazza in cui la statua resti protagonista anche dopo la rimozione del rivestimento, il verde torni ad essere presente, gli esercizi commerciali possano trovare concreti benefici  dal restyling. Vigileremo affinché la riqualificazione avvenga in tempi brevi, auspicando che quanto  richiesto  si realizzi».