JESI – Prosegue l’opera per l’installazione del cantiere in Piazza Pergolesi con la delimitazione dello stesso attraverso un perimetro di pali in ferro, dell’altezza di 2,50 metri per 1,25 metri di larghezza, sui quali saranno apposti pannelli di legno pressato.
Oggi, 13 febbraio, si è arrivati presso l’edicola per risalire verso il monumento.
«Nessun commento – dice Paolo Tomassetti che la gestisce insieme al socio, Andrea Belegni -. Noi stiamo ancora attendendo di sapere dove ci faranno spostare. Certe questioni andrebbero affrontate e risolte prima. Evidentemente in Comune hanno le idee chiare..».
La chiesa di San Nicolò era già stata delimitata ieri e il problema dell’accesso alla stessa risolto in parte nel corso di un incontro tra chi gestisce l’edificio – i Templari Cattolici d’Italia, commanderia ex Val d’Esino – per conto dei padri carmelitani del santuario delle Grazie, dal quale dipende, e il direttore dei lavori, Paolo Bianchi.
«Nessuno ci aveva interpellato – spiega Duilio Ricci, dell’associazione templare – ma abbiamo avuto modo di confrontarci, insieme al priore, padre Giulio Pase, con la direzione dei lavori, concordando di far allestire il cantiere davanti alla chiesa così com’è per questo mese di febbraio, in quanto non ci sono manifestazioni che richiedano l’utilizzo dell’edificio. Ci sarà una porticina nella recinzione che permetterà di accedere all’entrata laterale di San Nicolò. Noi la chiesa l’avremmo tenuta aperta il sabato ma ci rinunciamo per far iniziare i sondaggi. A marzo però sarà diverso, in quanto comincia il calendario degli eventi che si tengono all’interno».
«Perciò entro il 28 dovremo fare il punto. Certo è che l’accesso deve essere libero, ampio e che permetta la visuale della facciata. Non potrà rimanere così, servirà togliere almeno una piccola porzione della recinzione allestita».
I sondaggi archeologici saranno determinanti per permettere l’inizio vero e proprio dell’opera di restyling. Verranno eseguiti all’altezza dell’angolo Bendia e dall’altra parte, il lato nord, tra il monumento a Pergolesi e la chiesa.
Il rischio è quello che se dai sondaggi archeologici salta fuori “qualcosa” e i lavori vengono bloccati, con la chiusura temporanea del cantiere rimarrà chiusa anche la chiesa di San Nicolò. Se prima non si provvede, appunto, a fornirle un libero accesso.