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Jesi, Casa delle Genti: 243 senza dimora ospitati nel 2023. Ci arrivano italiani divorziati e stranieri senza più lavoro

Nel rapporto 2023 i dati ma anche una lettura del servizio offerto e delle persone che vi si rivolgono, oltre che delle criticità affrontate

Jesi, Casa delle Genti

JESI – Cinquantanove persone con cittadinanza italiana, 184 stranieri. Tra questi ultimi, per la maggior parte individui provenienti da Somalia (26 ospiti), Tunisia (25), Marocco (20), Pakistan (20) e a seguire Algeria, Romania, Nigeria. Sono i dati dell’accoglienza alla Casa delle Genti, la struttura per senza dimora di via Cascamificio, nell’arco del 2023. Un report, quello relativo all’anno passato, che evidenzia anche una lettura del servizio offerto e delle persone che vi si rivolgono, oltre che delle criticità affrontate.

Casa delle Genti, la struttura

La Casa delle Genti è affidata dall’Asp per la gestione alla Fondazione Centro Servizi Caritas Jesina “P. Oscar” – ETS, espressione operativa della Caritas Diocesana di Jesi. Vengono accolte persone senza dimora per periodi di 15 giorni, che possono arrivare ad un massimo di 45. Sedici i posti letto, che diventano 18 col piano freddo invernale. L’ingresso è consentito a partire dalle 18 e l’uscita è obbligatoria entro le 8.30.

Casa delle Genti, gli ospiti

Nel 2023 le accoglienze sono state in totale quasi 300, perché 37 ospiti hanno fatto ingresso almeno 2 volte e in 7 sono entrati 3 volte nell’arco dell’anno. La maggior parte degli stranieri viene da paesi africani a sono arrivate l’anno passato anche persone da Lettonia, Slovenia, Argentina o Ucraina.

Casa delle Genti, le età

L’età media generale è di 41 anni. L’età degli ospiti copre tutta una fascia dai 18 ai 74 anni. Il range di età più rappresentato è quello che va dai 31 ai 55 anni, gli over 55 sono in tutto 43, e i giovani tra i 18 e i 30 anni sono stati 79, la fascia media è formata da 121 persone. Il più anziano fra gli italiani ha 73 anni e il più giovane ne ha 18. Il più anziano fra gli stranieri ha 74 anni e il più giovane ne ha 18.

Casa delle Genti, i profili

Si legge nel report: «Si può notare che una larga parte degli stranieri senza dimora accolti appartiene alla fascia più “giovane”, mentre l’accoglienza dell’ospite italiano di 18 anni è stata solo sporadica. Il cospicuo numero di giovani tra gli stranieri potrebbe essere correlato all’alto numero di ragazzi extracomunitari che, usciti dai progetti di accoglienza (CAS/SAI) a loro destinati all’arrivo nel nostro Paese, si sono trovati senza appoggio stabile e sono entrati nel circuito dei centri di pronta accoglienza oppure abbiamo notato che un numero cospicuo di ospiti di origine straniera è formato da chi è richiedente protezione internazionale ed attende per mesi una risposta dalla Questura competente e nel frattempo si trova nella condizione di senza dimora. Il numero di over 55 è pressoché simile fra italiani e stranieri. Questi ultimi spesso sono soggiornanti di lungo periodo in Italia dagli anni Novanta, hanno lavorato per tanti anni, hanno spesso provato a portare la propria famiglia qui, ma poi a causa della perdita di lavoro e le chiusure aziendali dovute alla crisi economica, ora fanno fatica a reinserirsi e a mantenere la famiglia, ma rimangono qui perché questo è diventato il proprio paese. Per quanto riguarda gli italiani, in base alla casistica che abbiamo avuto modo di osservare, alcuni ospiti appartenenti alla fascia di età più elevata sono nella condizione di senza dimora a causa della fine di relazioni matrimoniali, e con il divorzio sono conseguentemente sopraggiunte problematiche lavorativo/pensionistiche che non gli permettono di avere un’entrata stabile.

Casa delle Genti, i problemi

«Gli operatori notturni – riferisce il rapporto – si trovano spesso a dover fronteggiare situazioni complesse che li vedono coinvolti in prima persona. Diversi interventi delle forze dell’ordine sono stati richiesti in questi mesi ma non sempre sono risultati risolutivi. Un tema centrale è quello del controllo. Gli operatori non hanno strumenti per valutare, al momento dell’ingresso, lo stato della persona e ciò che gli ospiti portano all’interno della stessa. La divisione degli spazi interni e la struttura stessa comportano delle difficoltà nella gestione operativa del servizio. Non è presente un cancello automatico che escluda la possibilità a terzi di entrare all’interno del perimetro di Casa delle Genti o che permetta di tenere sotto controllo gli ingressi degli ospiti. Molte sono le vie di ingresso alla struttura e l’operatore notturno non ha possibilità di tenere sotto controllo costantemente gli accessi a Casa delle Genti, soprattutto se impegnato in un nuovo ingresso che prevede il mostrare la camera assegnate e fornire i materiali come da regolamento o se impegnato nell’attività di fornitura dei pasti che lo vede presente in mensa e refettorio. La struttura inoltre presenta, settimanalmente, manutenzioni e interventi da effettuare a causa della condizione generale della stessa».

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