JESI – Tre offerte per lo stabilimento Caterpillar di Jesi ma nessuna apertura da parte della multinazionale americana quanto all’allungare i tempi della procedura di mobilità in scadenza il 23 febbraio, dare margine alle trattative per la cessione e rinviare i licenziamenti. «L’azienda è stata molto fredda riguardo a queste offerte, dicendo che le distanze rispetto a quanto vorrebbe Caterpillar sono molto, molto elevate. Senza dire se sul versante economico, su quello occupazionale o su altri aspetti» ha spiegato ai cancelli Mirco Rota, della segreteria nazionale Fiom Cgil, al termine delle circa 2 ore di incontro davanti al Mise, tornato a convocare il tavolo sulla vertenza jesina.
Davanti al Mise, stavolta in presenza, si tornerà lunedì prossimo 21 febbraio alle 14, il giorno dopo allo stesso orario di nuovo in Regione. Magari aspettando buone notizie dal ritorno della vicenda davanti al giudice del lavoro del Tribunale di Ancona, che venerdì prossimo 18 febbraio tornerà a trattare – con audizione di testimoni – la denuncia dei sindacati per comportamento antisindacale dell’azienda. Pare al momento essere l’unica speranza residua per fermare lo scorrere e l’esito della procedura di mobilità, perché per il resto l’atteggiamento di Caterpillar resta chiuso, quello di un muro. «Durezza enorme, difficile mantenere la calma» dice alla fine Diego Capomagi della Rsu di fabbrica. Domani 16 febbraio assemblea dei lavoratori ai cancelli per decidere le prossime iniziative, maestranze in sciopero e blocco dello stabilimento per le giornate del 17, 18 e 21.
A Caterpillar sono arrivati, dice Rota, gli interessamenti di «una azienda che ha un profilo prettamente industriale, un fondo che si occupa di acquistare le imprese, ristrutturarle e rivendere, una lettera di interessi». L’identikit del primo soggetto conduce alla Imr Industries di Carate Brianza. Sarebbe principalmente su questo lato che si rivolgerebbe nei prossimi giorni Caterpillar «per capire se le distanze di cui ci ha parlato – riferisce Rota – sono colmabili». Ma i tempi restano troppo stretti. «L’atteggiamento di Caterpillar ci è parso assolutamente non disponibile, pur in presenza di tre interessamenti».
Chiosa dal palco del presidio Capomagi: «L’azienda dica se vuol fare una chiusura lucrando».
«All’oggettiva presa d’atto di manifestazioni di interesse da parte di aziende interessate a rilevare lo stabilimento e dare continuità alla forza lavoro presente, si registra una totale chiusura da parte di Caterpillar che appare assolutamente ingiustificata». Così il sindaco Massimo Bacci al termine dell’incontro programmato dal Ministero dello Sviluppo Economico in videoconferenza, con sindacati e proprietà. «Ribadiamo – ha aggiunto il primo cittadino che ha seguito l’incontro in Regione insieme all’assessore al lavoro Stefano Aguzzi – la perentoria necessità di concedere più tempo, rispetto alla scadenza del 23 febbraio, per consentire a chi è interessato a subentrare di formalizzare la propria proposta. Non accettare questa proroga, che potrebbe dare continuità al sito produttivo, è gravissimo e faremo di tutto, insieme a Regione, Ministero e sindacati, per far recedere l’azienda da questa assurda posizione».