JESI – Il centro unico di cottura delle mense scolastiche potrebbe essere realizzato nel quartiere Prato. Più precisamente, nel capannone di via Politi, ex centro sociale Tnt, che le nevicate del 2012 hanno distrutto. Questa almeno è l’intenzione della giunta, che sta valutando la fattibilità dell’operazione e i relativi costi per installazione e messa a norma delle cucine. Al momento, il servizio è svolto all’interno della casa di riposo di via Gramsci, in fase di ristrutturazione.
Il Comune ha infatti esternalizzato integralmente la preparazione dei pasti, che vengono però cucinati in locali comunali sotto la supervisione della municipalizzata Jesiservizi, ente gestore della refezione scolastica, e del comitato mensa composto da genitori e insegnanti. Quando l’amministazione prese questa decisione non mancarono le polemiche. Oggi, tuttavia, la qualità del cibo è innegabile. «Quando siamo partiti con questa sfida della riorganizzazione del servizio – ricorda il sindaco Massimo Bacci – avevamo ben chiare le criticità, ma ancor meglio definiti gli obiettivi. Avremmo potuto lasciato tutto come stava, con metà scuole con cucina interna, l’altra metà con pasti provenienti dall’esterno, nessuna regola sulle materie prime, costi fuori controllo, gestione approssimativa, spaventosi sprechi di risorse economiche e di cibo. Dopo un lungo e paziente lavoro, adesso la realtà è ben diversa».
I lavori in via Politi stanno partendo in questi giorni e si protrarranno fino all’8 ottobre, con lievi modifiche alla viabilità, in una zona in cui passano pochissimi veicoli ogni giorno. Durante l’estate, insomma, l’amministazione inizierà a valutare la possibilità di spostare a ridosso della stazione ferroviaria il centro cottura unico delle mense. La questione arriverà probabilmente anche in consiglio comunale.