Jesi-Fabriano

Jesi, chiude la mostra “Archeoplastica”. Oltre 3.500 i visitatori

La mostra Archeoplastica che si è svolta a Jesi si fonda sul progetto ideato nel 2008 dalla guida naturalistica Enzo Suma

Archeoplastica a Palazzo Pianetti di Jesi (Foto: Carmeli Bedarumica)
Archeoplastica a Palazzo Pianetti di Jesi (Foto: Carmeli Bedarumica)

JESI – Con oltre 3.500 presenze si è chiusa a Palazzo Pianetti la mostra Archeoplastica. Storie di scarti e riusi di civiltà, che si fonda sul progetto ideato nel 2008 dalla guida naturalistica Enzo Suma, molto popolare sui social network. Alla base, l’idea di catalogare rifiuti in plastica rilasciati dal mare risalenti al periodo tra gli anni ‘60 e gli anni ‘80, oggetti che vengono letti come reperti della società contemporanea.

L’originale esposizione, che ha animato l’estate di Palazzo Pianetti, si è mossa su un doppio binario molto apprezzato, coniugando l’educazione al patrimonio e la sensibilizzazione verso la tutela ambientale. L’intera progettualità è frutto di un lavoro di équipe, coordinato dai Musei Civici di Palazzo Pianetti, che ha coinvolto ATA Rifiuti, la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio, l’Università Politecnica delle Marche e il Museo Tattile Statale Omero, con l’allestimento ecosostenibile realizzato dallo studio milanese ilVespaio e il progetto grafico di RossodiGrana. A sostenere il progetto, l’azienda Remaplast di Filottrano, che produce copriabito in plastica riciclabile al 100% e biocompostabile.

Non sono mancati gli eventi collaterali: dai laboratori didattici rivolti ai bambini nel mese di agosto, a cura del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente dell’Università Politecnica delle Marche e di ATA Rifiuti, alle visite guidate serali in collaborazione con Archeoclub di Jesi e una giornata gratuita dedicata alle famiglie al museo a metà ottobre.

L’attenzione all’accessibilità dei Musei Civici di Palazzo Pianetti è stata valorizzata anche dalla presenza di una sezione tattile di mostra, con oggetti di design e opere d’arte provenienti dal Museo Tattile Statale Omero; ad accompagnare i visitatori in una speciale visita guidata tattile è stato lo stesso prof. Aldo Grassini, fondatore del Museo anconetano. Infine, gli istituti scolastici di ogni ordine e grado del territorio si sono guadagnati un posto tra i partner del progetto jesino di Archeoplastica, di cui l’amministrazione sta cercando di far proseguire la scia virtuosa anche nei prossimi mesi: poco meno di 700 studenti tra settembre e ottobre hanno partecipato a visite ed esperienze laboratoriali, curate dai musei civici, ATA rifiuti e Soprintendenza, con l’obiettivo di far crescere la consapevolezza della nostra impronta ecologica e del ruolo di tutti nella protezione del nostro patrimonio culturale e ambientale.