Jesi-Fabriano

Jesi: Chromaesis fa il bis, nuovo premio dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri

Ancora un riconoscimento per il progetto finalizzato a contrastare la discriminazione etnico-razziale attraverso l’arte, ben visibile sui muri delle abitazioni del quartiere di San Giuseppe

Murales via San Giuseppe a Jesi

JESI – Il progetto Chromaesis del Comune di Jesi viene premiato ancora una volta dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento Pari Opportunità – che lo ha inserito tra le azioni positive per contrastare la discriminazione etnico-razziale attraverso l’arte.

È il secondo anno che giunge un simile riconoscimento che si sostanzia con un contributo di 8 mila euro finalizzato a sostenere una serie di attività artistiche messe in programma per la settimana di azione contro il razzismo ( 19-25 marzo 2018).

«Chromaesis – da Chromo=colore e Aesis=Jesi – è un progetto che vede il museo come motore di cittadinanza attiva che punta a collegarsi con il territorio e facilitare l’integrazione grazie al patrimonio presente – spiega l’amministrazione comunale -. E il paesaggio su cui punta Chromaesis è il quartiere più colorato e multiculturale della città, crocevia di incontri e scambi di tradizioni, come San Giuseppe. Il tessuto sociale di questo quartiere già da due anni è oggetto di un’indagine condotta attraverso le espressioni artistiche contemporanee. Il progetto individua nel “colore” l’elemento guida di una serie di operazioni che verranno condotte ed avranno come fine ultimo quello di facilitare l’integrazione della cittadinanza straniera. In questa edizione il progetto, a cui aderiscono diverse associazioni, si muove su tre assi principali: iniziative tra la popolazione con esperti e artisti, installazioni multimediali partecipate e festa finale. Faranno parte del progetto esperienze cinematografiche, musicali, grafiche oltre ad un terzo murale sul tema dell’integrazione».

A fronte di una percentuale media di stranieri che a Jesi supera il 10%, San Giuseppe si caratterizza per punte che vanno dal 20% in alcuni isolati al 44% nel cuore popolare del quartiere. In città, in base agli ultimi dati disponibili, sono presenti oltre 4.600 stranieri in rappresentanza di ben 92 distinte etnie. La più numerosa è quella romena con oltre 1200 cittadini, seguita da quella del Bangladesh che supera i 500 e da quelle di Albania, Marocco e Nigeria con oltre 300.