JESI – «So chi siete e stavolta vi denuncio». Non usa mezzi termini Davide Zannotti, titolare dell’Hemingway cafè di piazza delle Monnighette. Barman, esperto d’arte, ma anche detective quando serve a tutela della sua attività, più volte nel corso degli anni, presa di mira dai malviventi o teppisti. Questa volta il «so chi siete» è riferito a tre clienti – due uomini e una donna – che venerdì sera hanno brindato, amabilmente chiacchierato con il titolare e la sua signora, che conoscono essendo clienti da anni del locale, e poi hanno rubato una delle lampade poste sui tavoli all’esterno. Una bravata? Un gesto da cleptomani? Un effetto dell’alcol in eccesso? La risposta non cambierebbe la gravità del gesto, ripreso comunque dalle telecamere di sicurezza del locale che hanno filmato esattamente alle 22,41 il gesto repentino con cui hanno avvolto la lampada in un giubbetto e si sono allontanati a passo svelto.
«So chi sono – sottolinea indignato Zannotti – ci sono gli estratti delle telecamere e lunedì mattina li denuncio alla Procura della Repubblica. Se qualcuno dovesse vedere la nostra lampada a casa loro li avverta, se la riportano questa triste storia finisce qui». Non è la prima volta che l’Hemingway cafè, locale al confine tra cocktail bar e magazzino d’arte, viene depredato con questi atti sciocchi che hanno un sapore amaro di mancanza di rispetto per il luogo che ospita e per chi ha investito per un servizio alla città. Negli anni passati, erano stati portati via i cuscini deposti sulle scale per far accomodare i clienti nelle serate estive, suppellettili e perfino una pesante botte (le botti sono usate come tavoli all’Hemingway, ndr.) poi ritrovata il giorno dopo il furto abbandonata in fondo alle scalette di costa Mezzalancia.