Jesi-Fabriano

Jesi: compra un’auto su Internet e sborsa 3.200 euro. Ma è una truffa 

La vittima veniva bersagliata da richieste di denaro con le scuse più assurde. È arrivata a sborsare una considerevole somma ma all’ennesima pretesa economica si è rivolta alla poliziaPolizia

Gli agenti osimani al lavoro

JESI – Si innamora di una Peugeot 408 vista in rete e decide di acquistarla. Ma l’allettante offerta di vendita a 5.000 euro si rivela essere in realtà una truffa per un ignaro acquirente che si è ritrovato a sganciare in diverse tranches oltre 3.200 euro. Ma quando si è reso conto della trappola ha sporto denuncia al Commissariato di Jesi che, a seguito dell’attività investigativa, riesce a individuare il truffatore (un casertano di 21 anni) e denunciarlo per truffa. 

L’episodio risale a fine dicembre scorso. La vittima, 67 anni, aveva adocchiato una macchina su Internet e in particolare su Facebook. Era una Peugeot 408 usata ma in buono stato, messa in vendita al prezzo di 5.000 euro. Un affare, almeno così sembrava. L’interlocutore lo rassicurava che era tutto a posto e che l’auto con tutti i documenti amministrativi sarebbe stata consegnata entro 4 giorni. La vittima, convinta della genuinità dell’offerta, ha così effettuato un primo pagamento dell’importo di 900 euro comprensivo delle spese di trasporto dell’auto dalla Germania verso l’Italia, tramite bonifico bancario. Successivamente, il venditore comunicava, tramite una utenza telefonica tedesca, che l’autovettura risultava ferma alla dogana e per trasportarla in Italia occorreva un altro bonifico con la causale pagamento “tasse d’importazione” dell’importo di 1.630 euro. 

La vittima provvedeva. Pochi giorni dopo, il venditore tornava alla carica, tramite messaggistica Facebook, richiedendo altri 700 euro per completare, a suo dire, la registrazione della targa. Anche in questo caso, la vittima ottemperava effettuando, stavolta, su richiesta, una ricarica postepay. La settimana successiva, il venditore segnalava che l’autovettura in questione era stata fermata dalla polizia e che avrebbe dovuto sborsare altri 830 euro come cauzione per affrancare l’auto sempre tramite ricarica postepay. La vittima, percepiva per la prima volta d’essere probabilmente vittima di raggiro, per cui non solo si rifiutava di effettuare il pagamento ma si recava in Commissariato per sporgere querela

Gli accertamenti espletati dagli investigatori, hanno permesso di riscontrare che i bonifici bancari erano avvenuti sul conto acceso presso una banca tedesca e veniva pertanto richiesta, tramite il servizio antifrode, la procedura di recall ovvero il ristorno finalizzato alla restituzione della somma di denaro accreditata in quanto compendio di truffa consumata. Riguardo ai pagamenti avvenuti mediante ricarica, si risaliva all’intestatario della carta, un giovane della provincia di Caserta, con precedenti legati a truffe dello stesso tipo perpetrate in danno di altri cittadini. Lo stesso, pertanto, è stato denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente per truffa.