JESI – Un anno di consiglio comunale sugli scranni dell’opposizione per Jesi in Comune – Laboratorio Sinistra che in conferenza stampa fa il punto su diverse questioni: sicurezza, cultura e sanità.
«Quella della sanità è una questione seria e la voce del comune, dove ha sede uno degli ospedali più importanti della Regione, deve farsi sentire – chiarisce Filippo Cingolani, presidente di Jesi in Comune – Sulle liste d’attesa il sindaco ha mai chiesto conto ai vertici dell’Asur della situazione?».
E Ancora la consigliera comunale Agnese Santarelli: «Sulla mancata applicazione della 194 (interruzione volontaria di gravidanza) non ho sentito proferire parola all’assessora Maria Luisa Quaglieri e tanto meno alla consigliera Linda Elezi che è anche nelle Pari Opportunità della Regione Marche. La stessa consigliera però, bocciando senza motivo una mozione di Jesi in Comune sulla parità di genera nella toponomastia cittadina, aveva proposto un emendamento tardivo in cui parlava di “equilibrio di genere” ma si guarda bene dal prendere posizione sulla 194 (leggi l’articolo)».
«Manca una visione complessiva delle politiche culturali – ha aggiunto Cingolani – Per dirla come gli Onafifetti, abbiamo un assessore al patrocinio che distribuisce risorse in un calderone: la gran parte finiscono per l’affitto di Palazzo Ghislieri per il Museo Federico II, 36mila euro all’anno, e per tappare il buco della Fondazione Pergolesi Spontini. Tra l’altro troviamo un controsenso mandare via Graziosi dalla Fondazione Pergolesi Spontini e trovarlo nella Fondazione Federico II Stupor Mundi». Posizione netta anche sul cartellone di Jesi Estate: «Ci vuole coraggio a spacciarlo per un cartellone culturale. Comuni più piccoli realizzano eventi degni, come Castelbellino Arte per dirne uno. Abbiamo dimostrato che il cinema d’essai è una necessità importate per la città e non per sostituirci al comune ma per segnalare le criticità».
Sulla sicurezza è intervenuto il consigliere Samuele Animali: «Dove si vuole spendere i soldi ci sono – ha detto -. Basti pensare allo spostamento della statua Federico II, ai 615 mila euro sono stati investiti per le telecamere: si andrà a metterle nelle zone più popolose, dove le scuole cadono a pezzi, e in altri quartieri dove gli studenti da stradario sono pochissimi andiamo a fare le scuole nuove. Ma la sicurezza sono le telecamere o le scuole sistemate dove vanno a studiare i ragazzi? Se le telecamere diano i risultati sperati però non è dato sapere. Le decisioni vengono prese all’ultimo momento perché si risponde alle emergenze e non è detto che siano le soluzioni migliori, perché manca tempo di valutarle. Il ponte San Carlo è un esempio». Una stoccata anche sul turismo: «Chiediamo la tassa di soggiorno ai turisti e l’Ufficio Turismo ha orari ridotti». Jesi in Comune fa sapere di aderire all’appello di Don Ciotti: indossare una maglia rossa sabato 7 luglio contro l’indifferenza sulle stragi di migranti.