JESI – Nella giornata del 31 ottobre scorso, con ulteriori approfondimenti in quella del 2 novembre, il personale di Polizia del Commissariato di Jesi, unitamente a personale medico del dipartimento di prevenzione/servizio igiene alimenti di origine animale, ha proceduto a congiunti controlli amministrativi in un esercizio commerciale sul territorio, rilevando e contestando una serier di violazioni.
Nell’esercizio bar, con insegna abusiva, all’atto del controllo il titolare risultava irreperibile e così per tutta la durata dei controlli, mentre era presente una dipendente, pur non essendo in grado di esibire sul momento alcuna documentazione attestante il regolare ingaggio.
Il laboratorio cucina, attiguo all’esercizio di bar, all’atto del sopralluogo si presentava in pessime condizioni. In particolare il forno grande non era collegato alla presa elettrica né era corredato di adeguata canna fumaria per il convogliamento dei fumi. La canna fumaria, peraltro, era posizionata sopra una scaffalatura. La cappa di aspirazione, non risultava collegata all’impianto elettrico né corredata da canna fumaria, filtri e motori di aspirazione. La sua superficie, era cosparsa di polveri non adeguatamente rimosse nel tempo.
Il lavello, era privo di collegamento idrico quindi il laboratorio era totalmente sprovvisto di acqua calda e fredda. Erano presenti un congelatore a pozzetto, sprovvisto di termometro per la misurazione della temperatura, due frigoriferi a colonna di cui uno spento senza nulla all’interno. L’esercizio bar, era dotato di un unico bagno che da dichiarazione della dipendente era utilizzato per la clientela. Quanto, invece, al servizio igienico ed allo spogliatoio riservato al personale in servizio, era inesistente.
Il locale laboratorio, come del resto anche il retro bancone, si presentavano in pessime condizioni anche per la promiscuità di materiali vari non attinenti in alcun modo alle lavorazioni. Un impasto di farina, era adagiato su un pianale in acciaio accanto a strofinacci sporchi ed il pavimento cosparso di macchie e residui alimentari. Il personale adibito alla manipolazione e preparazione degli alimenti, non era munito di idonei indumenti. Dall’accertamento, emergevano diverse carenze relative alla sanificazione ordinaria e straordinaria. Il piano di autocontrollo (HACCP) risultava assente. Considerate le gravi carenze igieniche , e non solo, rilevate, atteso il pregiudizio per la sicurezza alimentare degli avventori, veniva disposta la sospensione temporanea dell’attività con la chiusura immediata dell’esercizio, che perdurerà sino alla rimozione delle cause che l’hanno determinata mediante l’adozione di specifiche azioni correttive nei 30 gg successivi. Per le gravi violazioni riscontrate, venivano formalizzate a carico del titolare sanzioni amministrative pecuniarie per un ammontare complessivo di circa 4mila euro.