JESI – Un omaggio al lavoro nei campi, alla vocazione rurale del territorio. Il Consorzio Agrario di Ancona valorizza e promuove artisticamente le tradizioni e la storia ricoprendo il silos principale posto all’ingresso di Jesi con un maestoso murale di forte suggestione: una mietitrice con lo sguardo proiettato all’orizzonte, “che racchiude in sé la fatica del lavoro e la gratitudine del raccolto, e con un orgoglioso portamento capace di esprimere la fierezza dei valori profondi dell’agricoltura”.
Firmato da Federico Zenobi, Corrado Caimmi e Nicola Canarecci (in arte Technicalz), il murale è il primo che i tre artisti realizzano su di un silos. Alto 18 metri – come un palazzo di sei piani – e largo 9, dipinto in bianco e nero per meglio armonizzarsi con la struttura metallica, è probabilmente il più grande delle Marche, mostrandosi in tutta la sua bellezza per chi esce da Jesi alla volta di Chiaravalle e il mare, e caratterizzando la collinetta che si staglia subito dopo la rotatoria ex Banca Marche dove si trova l’imponente centro di stoccaggio di Via Ancona, tra i più grandi di quelli di proprietà del Consorzio Agrario, capace di accogliere quasi 100 mila quintali di cereali nell’intera struttura.
«Siamo leader nelle Marche per la commercializzazione di grano duro e girasole, vale a dire le due colture prevalenti della regione – ha sottolineato il presidente del Consorzio, Alessandro Alessandrini – e abbiamo a Jesi la sede
centrale di un reticolo di circa 30 agenzie e filiali distribuite su tre province che forniscono sementi, attrezzi, servizi e macchine alle imprese agricole, avendo cura di ritirare poi le loro produzioni per incanalarle nei grandi mercati nazionali. Era dunque naturale realizzare da parte di chi ha questa indiscussa leadership qualcosa che testimoniasse il contributo che l’agricoltura continua a dare all’economia regionale. Da oltre 120 anni siamo al fianco degli agricoltori, condividendo con loro speranze, aspettative, fatiche e preoccupazioni. A tutti loro dedichiamo questa bella immagine, volutamente espressa con una figura femminile che, oggi come in passato, in un’azienda agricola spesso a conduzione familiare, riveste un ruolo rilevante».
«Avevamo proposto diversi soggetti, poi alla fine abbiamo scelto la mietitrice – racconta Federico Zenobi, anche a nome degli altri due artisti -. La nostra intenzione era quella di celebrare il lavoro dei contadini, con particolare riferimento alle donne, fondamentali da sempre nelle nostre campagne. Siamo molto soddisfatti della resa di questo lavoro, intitolato appunto “Ritornando dai campi”. È stata una bella sfida per noi: il silos ondulato, innanzitutto, e poi l’altezza. Non credo ci sia nelle Marche un altro murale di questa grandezza. Come un palazzo di sei piani».