JESI – Ventotto bambini di nazionalità differenti e la possibilità, per le famiglie indigenti, di avvalersi dell’asilo senza pagare la retta. È l’attività svolta dalla scuola dell’infanzia paritaria Santa Caterina, che applica l’esenzione del pagamento per chi non può permettersi di usufruire del servizio.
A tale proposito, anche per non creare liste d’attesa, l’amministrazione ha stipulato di nuovo una convenzione con la Casa di Procura “Congregazione Figlie Povere San Giuseppe Calasanzio” stanziando circa 8.000 mila euro per l’intero anno scolastico, a copertura parziale delle spese sostenute dalle religiose, anche per erogare il servizio di pre e post scuola.
La Santa Caterina è, ad oggi, l’unica scuola materna non statale che è rimasta attiva nel territorio comunale, è riconosciuta dall’Ufficio Scolastico Regionale per le Marche e segue, dunque, le raccomandazioni e le indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia. Importante il ruolo svolto di integrazione a livello sociale ed economico.
Da anni ormai, grazie a una buona pianificazione e al numero adeguato di posti, Jesi non ha liste d’attesa per gli asili. È fra i pochi Comuni a livello nazionale che può vantare questa opportunità.