JESI – Gli over 65 sono passati a Jesi dai 9.434 del 2008 ai 10.873 del 2018, con un incremento nel decennio del 15,25%. «Una crescita significativa che ha come conseguenza un aumento di bisogni ed aspettative per questa parte della popolazione che rappresenta ormai un terzo dei residenti. Se ne sta rendendo conto anche l’Azienda Servizi alla Persona, l’organismo a cui il Comune di Jesi (insieme a quelli della Vallesina) ha affidato la gestione del welfare. Nel 2019, infatti, aumenta ancora il budget che sarà destinato alla terza età, sviluppando una rete di servizi che parte dalla casa di riposo e tocca una serie di prestazioni che provano a dare risposta alle molteplici esigenze presenti in città», spiega l’amministrazione.
Nel particolare, in questo 2019 per il settore anziani sono destinati complessivamente 4,3 milioni di euro in servizi per una platea di utenti che supererà le 300 unità. La quota principale, pari a 3,5 milioni, è ovviamente per la casa di riposi di via Gramsci che oggi accoglie 113 ospiti e presenta una lista di attesa di almeno altre 100 unità.
Proprio in considerazione di tale situazione, oltre che per la vetustà dell’edificio, sta partendo la progettazione per la riqualificazione e l’ampliamento per un investimento complessivo di 5 milioni. Obiettivo: oltre a rendere la casa di risposo perfettamente funzionale ed efficiente, anche quella di ricavare altri 40 posti, di cui 20 da destinare a Rsa (residenza sanitaria assistenziale) ed altrettanti aventi il medesimo standard.
Il 2019 vedrà anche l’inizio dei lavori del nuovo centro Alzheimer che sorgerà in via Jugoslavia, dalle ceneri dell’ex asilo nido Cepi. L’opera, finanziata con il generoso contributo dell’artista Cassio Morosetti (800 mila euro) permetterà di avere una nuova struttura capace di ospitare una ventina di pazienti, in sostituzione dell’attuale, provvisoriamente ospitata in via San Giuseppe, dove gli utenti sono una decina per una spesa annua di 276 mila euro. Altri 20 pazienti con tale patologia partecipano al caffè Alzheimer, l’iniziativa settimanale promossa dall’Asp per favorire momenti di socializzazione.
In 40 sono gli anziani ex dipendenti pubblici o loro familiari non autosufficienti a cui è destinato il fondo di 250 mila euro che l’Asp gestisce per conto dell’Inps.
L’assistenza domiciliare richiede 162 mila euro e ne beneficiano 32 utenti, mentre altri 21 si vedono ricevere a casa pasti a domicilio: in questo caso la spesa è di 21 mila euro. Sono 62 gli over 65 che beneficiano di un assegno di cura, capitolo che incide per 109 mila euro. Completa la rete dei servizi il telesoccorso e la teleassistenza per 10 utenti e l’integrazione alle rette per altri 2.