JESI – Inizia a prendere una forma diversa il dramma che si è consumato in via San Francesco sabato sera, 14 luglio. Quella che inizialmente sembrava una aggressione subita da Rita Mazzarini, 83 anni, a colpi di coltello non viene confermata dai carabinieri che stanno indagando sull’accaduto. Inoltre, è stata fissata dai familiari, per mercoledì pomeriggio, alle 16, nella chiesa di San Francesco D’assisi, la data del funerale della donna, ma si attende il nulla osta del magistrato, atto necessario per liberare la salma per la funzione. Sempre da domani potrebbe essere allestita la camera ardente nella casa funeraria “Bondoni” a Castelplanio.
Inizialmente infatti, sembrava che la donna avesse un taglio alla gola perché aveva perso del sangue dalle orecchie che aveva raggiunto il collo. I primi accertamenti esterni del medico legale (leggi l’articolo) hanno escluso le coltellate. L’anziana jesina potrebbe essere morta per uno scompenso cardiaco e il sangue dalle orecchie sarebbe compatibile con una caduta. La morte della donna risalirebbe tra le 17 e le 18 del pomeriggio, diverse ore prima di quando è scattato l’allarme alle 20. È quanto evidenziano i primi risultati dell’autopsia eseguita ieri mattina dal medico legale Mauro Pesaresi.
Il ferimento di Alvaro Bimbo, reduce di guerra, risale invece a diverso tempo dopo la morte della moglie. La ricostruzione iniziale dunque, è cambiata radicalmente alla luce delle indagini e delle differenze temporali tra il decesso della donna e il ferimento del merito. Da chiarire anche il ruolo della domestica, una donna che aiutava la coppia nelle faccende domestiche. Al momento si escluderebbe l’omicidio volontario, nei confronti di Alvaro Bimbo ricoverato in gravi condizioni al “Carlo Urbani” dopo essersi inferto delle ferite da taglio ai polsi e alla gola. Per l’uomo non c’è nessuna ipotesi di reato.
Sequestrato il taglierino con cui Bimbo si è tagliato. Inoltre, il pm ha dato disposizione di sentire i vicini per capire se ci sono state delle grida sabato scorso.