JESI – “I rischi legati al bullismo, cyberbullismo, uso di alcool e droghe , bande giovanili: la cultura del rispetto delle regole e delle Istituzioni”. E’ il titolo dell’incontro nell’ambito del progetto di legalità per l’anno 2025 “Educhiamo insieme alla Legalità”, voluto dal Questore Capocasa, d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale e rivolto agli istituti scolastici di Ancona e provincia.
Il Dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Jesi Vice Questore Paolo Arena, ha incontrato circa 200 studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Marconi-Pieralisi, diretto dalla dirigente scolastica Rita Fiordelmondo. La tematica affrontata è sempre quella scottante ed attuale della violenza giovanile. Il Dirigente di Polizia, in un interscambio e confronto con i giovani studenti, si è anzitutto soffermato sull’importanza della conoscenza delle leggi ed in particolare della Costituzione, pilastro, fondamenta della democrazia.
Ha parlato ai ragazzi di come Tuttavia oggi l’adolescente viva una fase più inquieta, più carica di malessere, di disagio espresso in tutte le forme, nel vivere le esperienze al limite (sfide coi motorini, mancato fermo all’intimazione dell’alt da parte delle forze di Polizia, assunzione di alcol, droga, violenza gratuita) con un rifiuto netto di tutto ciò che è regola e che costituisce Istituzione Statale, specie delle forze di polizia. Tra le priorità della polizia di Stato e delle forze dell’ordine, cioè il contrasto al consumo e allo spaccio di sostanze stupefacenti, purtroppo in aumento tra i giovani e giovanissimi, che reputano normale fumare hashish , assumere marijuana, sniffare cocaina, usare il fentanyl senza considerare invece il rischio della dipendenza. Il gruppo di amici diventa la valvola di sfogo dei giovani: spesso il gruppo diventa banda che, preda dei fumi dell’alcol e della droga, semina in giro per i centri storici delle città e le aree più periferiche il panico tra coetanei e la gente comune, per mero divertimento e sballo, per riaffermare un’autorità che in realtà non possiede. La conseguenza, per questi giovani sarà il deferimento all’Autorità Giudiziaria che potrà valutare l’adozione di misure cautelari restrittive della libertà personale e la segnalazione al Questore per l’applicabilità di misure di prevenzione tra cui il DACUR ovvero il divieto di accesso in alcuni locali di pubblico spettacolo ubicati nel luogo ove hanno commesso i reati o l’avviso orale a cambiare condotta e che, se non viene rispettato, può trasformarsi in sorveglianza speciale. La prepotenza del branco spesso si manifesta soprattutto a scuola, dove ad esser preso di mira è il timido di turno o magari lo studente etichettato come secchione, o il più sensibile vittima di atti di bullismo, perpetrati da ragazzi e ragazze, che costituiscono veri e propri reati come estorsioni, lesioni personali, minacce, furti che provocano soprattutto un danno esistenziale alla persona. Spesso, si parla di cyber bullismo perché il tutto avviene in un contesto virtuale dove non ci sono limiti di tempo, di spazio e non vi è alcuna percezione dei rischi e della diffusione incontrollata dei contenuti mediatici. La legge 71/2017 ha introdotto in tutte le scuole la figura del referente per le iniziative di contrasto al bullismo in tutte le sue forme, la possibilità di oscuramento del web con la rimozione dei dati del minore diffusi in rete, nonché l’ammonimento del Questore con la convocazione dei genitori del minore , provvedimento che avrà efficacia fino al compimento della maggiore età. Il Dirigente del Commissariato , infine, ha commentato con gli studenti la proiezione di un video reale di bulle che picchiano una ragazza indifesa ed un cortometraggio che invita a riflettere sul rispetto delle diversità.