JESI – Era solo questione di tempo. Dagli scavi relativi al cantiere di Piazza Pergolesi sono venute alla luce le prime ossa.
I sondaggi archeologici in corso di svolgimento mirano, infatti, a verificare se il sottosuolo, come avvenne per Piazza Colocci, è sgombro oppure conservi reperti del passato. E quali.
Per il momento è difficile dire se si tratti di resti umani o meno. L’unica cosa certa è che le ossa in questione sono state disposte all’interno di una cassettina e trasferite nel deposito sotterraneo del Museo Archeologico.
Operazione che si è svolta nel pomeriggio di oggi, 14 marzo. Nelle prossime ore, per prenderne visione, è attesa Maria Raffaella Ciuccarelli, responsabile Area II del patrimonio archeologico della Soprintendenza Marche.
Lo stesso iter iniziale, insomma, già percorso per i lavori di Piazza Colocci che, come si può facilmente vedere, passando da quelle parti, è ancora ferma lì, sul fronte lavori, con le vestigia della Jesi medievale rimaste a cielo aperto in attesa di essere interrate.
Che nell’area dell’antica chiesa di San Nicolò – l’edificio più antico della nostra città documentato già dal XII secolo – scavando, scavando potesse emergere “qualcosa” era in preventivo. Resta da vedere quali saranno gli sviluppi.