JESI – La manifestazione “Jesi street boulder” andata in scena sabato scorso, 19 maggio, un “ricordo” particolare lo ha lasciato: il danneggiamento della cornice decorativa di una finestra di Palazzo della Signoria, il monumento per eccellenza della nostra città, unico di impronta rinascimentale e tra i più imponenti palazzi pubblici delle Marche.
Si è staccato un pezzo ed è venuto giù, proprio vicino alla sala di lettura della Salara, Biblioteca Planettiana, quando una mano degli arrampicatori, facendo presa, l’ha portato via. Lui, lo sportivo, non poteva fare altrimenti, visto che il “top”, la méta, della sua arrampicata era proprio lì, ma è giusto mettere a rischio i monumenti storici per farci di tutto?
Certo, si tratta di un frammento, che forse sarebbe venuto giù, un domani, ma preservare vuol dire anche non “invadere” spazi e strutture che sono deputate a ben altro.
La guida turistica che accompagnava un gruppo di quindici persone dal Veneto in visita nei nostri musei, si è accorta “in diretta” di quanto stava avvenendo in via Pergolesi: «Ma ci si può arrampicare così sui monumenti?», la sua domanda, considerato che la gara di arrampicata sportiva si dispiegava anche su altri palazzi storici, come il complesso di San Floriano.
Ecco, la domanda in questione l’abbiamo girata all’assessore alla Cultura, Luca Butini, al quale abbiamo anche recapitato il frammento che era rimasto lì, appoggiato sulla finestra.
«Non doveva succedere – afferma l’assessore -, è successo e non accadrà più. Adesso provvederemo a ripristinare immediatamente la situazione come era, rimettendo il pezzo là dove deve stare. Sicuramente per quanto attiene ai monumenti storici c’è un altro modo per dare loro la visilità che meritano. Mai si deve superare il limite del rispetto, il posto va scelto con un’attenzione che in questo caso non c’è stata».