JESI – Approvato dall’ultimo Consiglio comunale il nuovo regolamento sui dehors che, afferma l’amministrazione, «semplifica le procedure amministrative in una visione d’insieme dove centralità la assume il progetto di spazio pubblico e non la mera occupazione di suolo».
Diverse le novità rispetto alle precedenti disposizioni. Chi ha un dehors già autorizzato sulla base delle disposizioni del vecchio regolamento avrà tre anni di tempo per uniformarsi a quelle del nuovo. Innanzitutto i dehors non potranno più essere caratterizzati da ambienti chiusi. «Proprio la definizione degli stessi – spiega il Comune- li assimila ad elementi di arredo e non a mere costruzioni aggiuntive». La copertura sarà consentita con ombrelloni e tende, elementi che non potranno in ogni caso superare i tre metri di altezza.
Secondariamente vengono definiti degli standard per un livello armonico ed omogeneo degli stessi e dunque sono fornite indicazioni su colori e tipologia di arredi. Viene poi introdotta la figura del tutor, vale a dire l’unità tecnica operativa del Comune che avrà il compito di mediare tra le disposizioni del regolamento e le richieste di ogni singolo locale. Il tutor sarà un tecnico comunale incaricato di fornire agli operatori del commercio le indicazioni circa area da occupare e tipologia e colore degli arredi da utilizzare in conformità al Regolamento.
«Per una maggiore trasparenza e nel rispetto di tutti – specifica poi il Comune – vi sarà l’obbligo, per ciascun locale, di apporre una targa che definisca lo spazio occupato dal dehors».
Una volta presentata la richiesta, il dehors verrà autorizzato per un periodo di tre anni, rinnovabile per altri tre se non avvengono modifiche, a differenza del passato quando l’autorizzazione era per un solo anno.
«Doveroso un ringraziamento agli uffici comunali che hanno lavorato per la definizione del nuovo regolamento, alle associazioni di categoria con le quali si è entrati nel merito di ogni singolo aspetto, alla Soprintendenza per la disponibilità dimostrata: ne è scaturito un regolamento tecnico espressione di una chiara volontà politica di dare valore di qualità a dispositivi che arredano la nostra città ed in particolare il centro storico».
Scatta inoltre un “patto del bon ton” con i locali stessi, che contribuirà a individuare, nei sottoscrittori e in chi ne rispetterà le regole, una cerchia di “locali virtuosi” ai quali si limiterà la collaborazione del Comune nel caso di eventi. Fino a «riconoscere un contributo determinato annualmente dalla Giunta ai pubblici esercizi quali “Locale o Locali virtuosi dell’anno”». Fra i punti da rispettare «installare elementi di arredo in linea col decoro del Centro storico e della zona» e ai gestori si chiede di «invitare i clienti a un contegno e un tono idonei a non arrecare disturbo e evitare rumori e schiamazzi notturni, limitare la concentrazione di persone nell’area circostante al dehors oltre l’orario di chiusura favorendo il progressivo allontanamento, gestire le occupazioni di suolo pubblico tenendo conto degli interessi dei terzi, con particolare attenzione a spazi per i pedoni».