JESI – Nella giornata di ieri 8 maggio, a seguito di intervento operativo presso l’ospedale Carlo Urbani, il personale delle Volanti del Commissariato di Jesi ha di nuovo deferito in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente la 44enne nigeriana che da tempo staziona ciclicamente nella portineria del Carlo Urbani senza che ci sia modo, o che lei accetti, di trovarle una differente sistemazione. Il deferimento riguarda il il reato di violazione del divieto di ritorno continuata.
Nel corso dei servizi straordinari di controllo del territorio nelle aree più sensibili della città, una pattuglia si è recata alla portineria dell’ospedale Carlo Urbani dove la donna, ormai nota, non accenna a lasciare l’ospedale. La 44enne, in possesso di regolare permesso di soggiorno in corso di validità, è destinataria di foglio di via con divieto ritorno nel comune di Jesi per due anni emesso dal Questore di Ancona e ancora in atto. La nigeriana, ormai da tempo, in maniera cadenzata, commette molteplici violazioni della misura di prevenzione cui è sottoposta, rifiutando qualsivoglia sostegno o soluzione alloggiativa al di fuori del comune. Pertanto, allontanata dal posto, è stata deferita in stato di libertà per violazione del divieto di ritorno continuata, con intimazione a lasciare immediatamente il comune. Sulla stessa, informano le forze dell’ordine, sono in corso valutazioni sulla permanenza dei requisiti richiesti per il permesso di soggiorno nel territorio nazionale.
Inoltre, ancora ieri, un secondo cittadino nigeriana, 36enne, è stato deferito a sua volta in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente per il reato di violazione del divieto di ritorno e invasione di edifici. Il 7 maggio scorso, intorno alle ore 9.30, nel corso di servizi di investigativi la Polizia ha effettuato un controllo all’interno di un appartamento ubicato in via Mura Orientali. Qui è stato sorpreso a dormire l’uomo, senza averne titolo. Da accertamenti, il 36enne è risultato gravato della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio e divieto di ritorno nel comune di Jesi per tre anni, ancora in atto. Pertanto, si è proceduto al suo deferimento per i reati di invasione di edifici e violazione del divieto di ritorno.