JESI – Dopo una storia lunga e meravigliosa durata ben 40 anni in cui intere generazioni hanno sognato, giocato e sono cresciute con bambole, costruzioni, peluches, Barbie e giochi di ogni tipo, oggi “Il Giritondo” chiude i battenti. Lo storico negozio nato con la famiglia Fava nel mega store di viale della Vittoria-via Erbarella trasferitosi poi 30 anni fa al centro commerciale La Fornace e rilevato dalle storiche commesse, Raffaella Catani (divenuta nuova titolare) e Francesca Catani, insieme a Luca Petti, oggi arriva al capolinea. Ma non è solo la tristezza di un’altra attività commerciale che abbassa la serranda a suscitare commozione, ma la riflessione amara di come la società stia cambiando (e non in meglio).
«Oggi i bambini non sognano più», dice amareggiata Francesca Catani. «Sono entrata in questo mondo magico 25 anni fa ed era tutto bellissimo, la gente veniva anche solo per trascorrere del tempo in negozio con i figli ed era divertente vedere il “mercanteggiare” dei bimbi per poi avere un giocattolo, anche piccolo. Prima si spendeva per i giochi, riuscivamo a vedere giocattoli anche ai 15enni, costruzioni, giochi di creatività mentre le bambine chiedevano bambolotti, mini elettrodomestici per sentirsi mamme e casalinghe in erba…Le Barbie erano l’idolo delle bambine. E non c’erano solo le date canoniche del compleanno e del Natale per acquistare giochi. Oggi non è più così».
Francesca si arrende di fronte a una società molto diversa, dove i bambini crescono più in fretta di quanto dovrebbero e dove la magia del gioco si esaurisce incredibilmente presto. «Ci credevo così tanto in questo negozio e in quello che regalava ai bambini e alle famiglie, che quando l’ex titolare Floriano Fava ha deciso di lasciare, insieme a Raffaella abbiamo deciso di portarlo avanti noi, 12 anni fa, lasciando lo stesso nome per mantenere l’identità di questo che per noi era un luogo magico. Ma con il passare del tempo ci siamo rese conto di quanto la magia sia arrivata alla fine, purtroppo. Il nostro è un negozio storico, di quelle botteghe dove il giocattolo è un culto, dove si possono trovare la novità ma anche quel giochino particolare fuori dagli schemi e se un bambino ha un desiderio facciamo di tutto per accontentarlo…ma combattiamo una battaglia impari».

Il Girotondo, lo stesso bel gioco che i piccoli non fanno più in cambio di videogiochi o giochi a portata di app, si scontra contro le grandi catene, contro la vendita dei giocattoli dentro i grandi supermercati, contro il colosso dell’online dove lo stesso prodotto si trova a prezzi più convenienti poiché privo del peso della tassazione, dei costi di negozio e con il vantaggio della spedizione a domicilio. «Le cose sono cambiate già con il Covid – ammette Francesca Catani – le famiglie comprano meno, ci sono meno soldi. Se si fa un regalo ai figli, solo a Natale e al compleanno. E già a 8 anni i bambini chiedono il cellulare, hanno smesso di giocare, di inventare e sognare. In questi anni ho visto cambiare tante cose…in primis il mondo dei giocattoli, poi i desideri dei bambini che non vogliono più giochi di creatività, di fantasia. E per le bambine, neanche le meravigliose Barbie fanno più effetto. Speravo nella scia del film “Barbie”, ne abbiamo prese tantissime anche per agganciarci alla promozione del film, ma in realtà sono rimaste tutte lì». Il “Girotondo” spegnerà le luci il 30 maggio.