JESI – Progetto Edison, «le risposte fornite dall’azienda di fatto ripropongono argomentazioni già ampiamente confutate». Lo afferma l’Assemblea Permanente “Stop Edison”, costituitasi contro il progetto di un impianto per il trattamento di rifiuti anche pericolosi da realizzare alla Zipa, dopo che sono state rese pubbliche risposte e integrazioni alle osservazioni depositate in Provincia dall’azienda.
Edison, l’Assemblea Permanente
L’Assemblea Permanente “Stop Edison” parla di «una netta critica alla scelta da parte della Provincia di aprire la seconda fase di consultazione a ridosso delle festività Pasquali. I tempi per depositare le osservazioni sulle controdeduzioni sono di soli 15 giorni collocati in un periodo oggettivamente “ostruzionistico”, che riduce il tempo utile per le osservazioni a pochissimi giorni. Ricordiamo che la Edison per predisporre le sue risposte ha potuto usufruire, in deroga all’ordinario termine di 30gg, della proroga massima di 180gg». Secondo i contrari, «Ciò che emerge con chiarezza è la volontà della Edison di realizzare l’impianto nonostante l’inequivocabile opposizione delle popolazioni che abitano e vivono sul territorio. Un’opposizione che non è affatto ideologica, ma basata su dati reali e incontrovertibili circa l’impatto che l’impianto, già formalmente qualificato come insalubre, andrà a produrre sull’ambiente, la salute, l’acqua, l’aria, le nostre essenziali condizioni di vita: il tutto in un contesto territoriale già saturo e già definito ad elevato rischio di crisi ambientale». Annunciata per il prossimo 14 giugno una nuova manifestazione in città contro il progetto Edison.
«La città – dice l’Assemblea – ha già espresso con chiarezza e con motivazioni fondate il proprio NO all’impianto. Adesso si apre una nuova fase che sfocerà nella prossima Conferenza dei Servizi, chiamata alla determinazione conclusiva sul progetto Edison. Necessario che l’Amministrazione Comunale attivi da subito tutti gli strumenti tecnici, politici e istituzionali per fermare l’impianto. Crediamo anche che l’intero Consiglio Comunale, alla luce delle controdeduzioni depositate da Edison ed in vista della Conferenza dei Servizi, torni a ribadire la propria posizione di netta contrarietà al progetto e la propria volontà di contrapporre alla sua realizzazione ogni determinazione e iniziativa utile».
Edison, le opposizioni in Consiglio
«A fronte della presentazione da parte di Edison Next delle attese risposte alle osservazioni, le forze politiche di opposizione – riferiscono con una nota congiunta – hanno inoltrato la richiesta per la convocazione urgente delle apposite Commissioni, considerata la necessità di elaborare un solido documento unitario che possa essere di supporto alla predisposizione del parere di netta contrarietà alla realizzazione dell’impianto. Questo alla luce della fase istruttoria che porterà a stretto giro alla convocazione della conferenza dei servizi, nella quale il Comune di Jesi dovrà esprimere il proprio parere. Data la ristrettezza delle tempistiche dettate dal procedimento amministrativo (15 gg), la convocazione delle Commissioni viene richiesta con ogni possibile urgenza».
Edison, l’azienda
Tra le risposte fornite alle osservazioni, Edison afferma: ««E’ stata data estrema importanza alla valutazione del rischio legato alla gestione di terreni contaminati da amianto. Sono stati eseguiti studi specifici. Impossibile stabilire la quantità di amianto che sarà gestita, quella massima di rifiuti contaminati da amianto trattabili è di 10mila tonnellate l’anno». Dentro tale massa la possibile presenza di «amianto in fibre o piccole particelle di amianto compatto. La sezione dedicata sarà ermeticamente isolata dal resto, le emissioni in aria convogliate e trattate separatamente con filtri assoluti (tipo sala operatoria). Massima sicurezza a operatori e ambiente, con standard ben superiori a quanto oggi previsto nelle norme che regolamentano i cantieri temporanei di gestione dell’amianto». Quanto alla “accettazione della popolazione”, l’azienda dice: «In primo luogo è stata garantita tramite un’istruttoria estremamente approfondita in relazione ad ogni profilo attinente alla tutela dell’ambiente e della salute umana, in particolare tramite l’esperimento della valutazione di impatto sanitario, i cui esiti sono pienamente idonei a rassicurare i cittadini circa l’assenza di rischi e la perfetta coerenza dell’impianto rispetto all’area deputata agli insediamenti industriali nell’ambito del territorio comunale, in una prospettiva, dunque di coerenza e accettabilità sul piano oggettivo». Elencata poi una serie di possibili iniziative a riguardo.
Edison, l’ateneo
Incaricato da Edison di una valutazione di impatto sanitario (VIS), il Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell’Università di Roma Tor Vergata dice nelle sue conclusioni che «complessivamente l’impatto sanitario è compatibile con la tutela della salute pubblica, nel rispetto di quanto previsto da normativa e linee guida vigenti». L’ateneo parla di «rischio cancerogeno nei livelli di accettabilità delle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità (2022)». Per l’amianto, Tor Vergata dice: «Nello studio di impatto ambientale, sono previste emissioni in atmosfera da una linea. La valutazione di impatto sanitario (VIS) non è stata applicata, in quanto i modelli comunemente utilizzati non risultano adeguati a descrivere con sufficiente accuratezza la dispersione dell’amianto in atmosfera e la successiva deposizione al suolo. Le caratteristiche aerodinamiche particolari delle fibre di amianto rendono difficile prevederne la concentrazione di esposizione in corrispondenza dei diversi recettori mediante i modelli standard». Di conseguenza, «si ritiene necessario un piano di monitoraggio ambientale post operam. Consentirà di adottare eventuali misure correttive».