Jesi-Fabriano

Jesi, Enrico Letta in città per Fiordelmondo sindaco fra giovani, lavoro e Pace

Il segretario nazionale del Pd in Piazza Colocci per sostenere la candidatura a sindaco di Lorenzo Fiordelmondo per la coalizione di centrosinistra

Enrico Letta, Lorenzo Fiordelmondo, Stefano Bornigia

JESI – «È da Jesi che si riparte, dalle Marche oggi diventate marginali e che non devono restarlo. Lorenzo sarà un grande sindaco per Jesi, in grado di far ripartire il senso di una comunità e di una politica che è tenersi per mano fra generazioni». Così Enrico Letta, segretario nazionale del Pd, in Piazza Colocci a Jesi per sostenere la candidatura a sindaco di Lorenzo Fiordelmondo per la coalizione di centrosinistra che riunisce Pd, Jesi in Comune, Repubblicani Europei, Con Senso Civico, Jesi Respira.

Enrico Letta, Lorenzo Fiordelmondo, Stefano Bornigia

«Veniamo da mesi belli e impegnativi, nel viaggio che fatto per la città – ha detto Fiordelmondo – ringrazio il segretario Letta, la sua presenza tocca due motivi del nostro lavoro: lo sforzo fatto per riorganizzare a Jesi tutto il mondo del centrosinistra, che non è solo partiti ma anche associazioni e movimenti, e la convinzione dell’importanza di avere rapporti a tutti i livelli istituzionali, orizzontali e verticali, per affrontare la complessità del presente».

Temi toccati da Letta, i giovani, il lavoro, la pace. «Siamo l’unico Paese d’Europa dove il primo lavoro di un giovane è quasi sempre uno stage gratuito, come se il lavoro fosse un privilegio. Ai nostri giovani abbiamo chiesto grandi sacrifici in pandemia, ora dobbiamo loro attenzione. Non è tempo di rottamatori e lotte intergenerazionali ma è tempo di tenersi per mano fra generazioni: la prima preoccupazione di chi ha i capelli i bianchi, sono figli e nipoti in difficoltà perché non trovano un lavoro. Non è l’oggi, l’io, il subito che sono invece i temi della destra. Abbassare la tassazione sul lavoro e lavorare per la sua stabilità è l’obiettivo. Cambiare, non conservare. Una parola, conservazione, che va bene solo abbinata alle bellezze e all’ambiente del nostro Paese da preservare».

Interrogato poi sugli sviluppi della crisi in Ucraina, Letta ha detto: «L’obiettivo della pace è fondamentale. Ricordo negli anni ’90 le parole dell’allora presidente della Bosnia, pure nelle condizioni di Paese aggredito come è ora l’Ucraina: «Ora è più giusta una pace non giusta che la prosecuzione della guerra. È per la pace che deve lavorare l’Europa».