JESI – Due milioni di euro per spostare la fontana dei Leoni e l’obelisco, ora in piazza Federico II, davanti al teatro Pergolesi, in piazza della Repubblica. Il lascito ereditario di Cassio Morosetti, il compianto fumettista jesino che ha donato 2 milioni di euro al Comune (dopo averne già stanziati 800 mila euro per il centro alzheimer), è vincolato al trasferimento del monumento. Ma l’amministrazione, ben consapevole che vi sono risorse in eccesso per l’operazione, sta valutando di utilizzare tale cifra per una riqualificazione complessiva dell’area, in aggiunta ai lavori di restyling di Corso Matteotti.
Sarà molto probabilmente la prossima amministrazione a occuparsene, essendo il mandato della giunta Bacci in scadenza nel 2022, ma l’esecutivo intende gettare le basi per gestire fin da subito la “pesante” eredità, figlia del desiderio mai sopito dell’artista di rivedere la fontana al suo posto originario. Il sindaco Bacci è comunque intenzionato ad aprire un confronto con la città, essendovi pareri discordanti sul trasferimento del monumento.
«Sul metodo riteniamo opportuno, sin da subito, sottolineare come eventuali scelte come quelle di ridisegnare e ridefinire le maggiori piazze jesine, restino in capo a coloro che sono stati democraticamente eletti a tale scopo, con il dovuto e previo confronto con la città – è ad esempio il parere del movimento Jesi in Comune -. Non possono essere demandate ad un singolo privato, perché molto facoltoso e generoso. Ci auguriamo quindi che su questa vicenda si apra un percorso aperto e partecipativo con tutti e tutte, senza farsi guidare da un’inutile fretta».
La fontana obelisco, datata 1844-45, è opera dell’architetto jesino Raffaele Grilli ed era stata concepita proprio per Piazza della Repubblica, dove rimase fino al 1949 quando, per fare spazio al nascente traffico e in particolare alla stazione di partenza e arrivo di corriere e autobus proprio davanti al teatro Pergolesi, l’amministrazione comunale del sindaco della Liberazione e ricostruzione, Pacifico Carotti, ne decretò il trasloco in piazza Federico II. Massimo Bacci, del resto, ci scherza spesso con i suoi colleghi di giunta: «Non vorrei essere ricordato come il sindaco che sposta monumenti».