Jesi-Fabriano

Jesi, ex Cascamificio: affidata la progettazione definitiva

Un sogno da 5 milioni di euro, di cui 3,8 finanziati dalle risorse Pnrr del PinQua. Tempi e scadenze obbligati pretendono che almeno la prima parte sia completata entro marzo del 2026

L'ex Cascamificio di Jesi

JESI – Recupero dell’ex Cascamificio, affidata la progettazione definitiva: per circa 250mila euro ad occuparsene sarà la Sidoti Engineering di Albano Laziale, che ha presentato l’offerta economicamente più vantaggiosa

In ballo un sogno da 5 milioni di euro, di cui 3,8 finanziati dalle risorse Pnrr del PinQua (Programma Nazionale della Qualità dell’abitare del Ministero per le Infrastrutture e la Mobilità Sostenibile). Tempi e scadenze obbligati del Pnrr pretendono che almeno la prima parte, con il trasferimento nell’ex complesso industriale del laboratorio che realizza le scene della Fondazione Pergolesi Spontini, sia completata entro marzo del 2026.

La Fondazione Pergolesi Spontini è partner privato del progetto, cui partecipati per i restanti 1,2 milioni: ha acquistato l’immobile dove venivano lavorati i cascami di seta, scarti della lavorazione delle filande. Da recuperare circa 18mila metri quadrati, di cui quasi 10mila coperti: spazi per i magazzini di scene e costumi di repertorio e le attività del laboratorio di scenografia e sartoria. Una parte invece verrà ceduta a fini residenziali al Comune, ricavandone unità abitative – 16 appartamenti in edilizia convenzionata – e anche spazi per servizi di prossimità e attività sociali per l’inclusione e la lotta al disagio giovanile.

Quanto a magazzini e laboratori della Fondazione, attualmente sfruttano locali in affitto in via Marx non più in grado di dare risposte a tutto ciò che viene loro chiesto. Spiega Benito Leonori, direttore tecnico della Fondazione: «Le prime scene le abbiamo cominciate a realizzare nel 2010. Oggi, oltre che per noi, le produciamo per conto terzi e anche per realtà, sulla carta, di tutt’altra dimensione rispetto alla nostra: dal Teatro dell’Opera di Roma al nuovo film su Dante di Pupi Avati. Perciò occorrono spazi diversi. E spazi anche destinati ad attività di spettacolo e prove: consentirebbero, ad esempio, di liberare il Pergolesi per diverse settimane l’anno altrimenti occupate proprio dall’attività di prova di produzioni come quelle liriche». Accanto a laboratori ma anche uffici della Fondazione e luoghi per ospitare formazione e residenze artistiche, le abitazioni da ricavare nella parte dell’ex fabbrica perpendicolare a viale Don Minzoni. Dando nuova vita alla parte sud della città, tramite l’arte e la cultura.