JESI – «Nel mese di dicembre contiamo di inaugurare nei locali dell’Ime il Centro di interpretazione del paesaggio del progetto Adrilink, con un importante allestimento multimediale. Pensiamo possa essere una iniziativa di valore, che ci lega in un programma con altri sette Paesi dell’area adriatica». Lo ha detto, a Palazzo dei Convegni, l’assessore ad ambiente e turismo Alessandro Tesei, nel corso dell’incontro pubblico in cui la giunta Fiordelmondo ha illustrato le linee del suo programma.
A due passi da Palazzo della Signoria, Palazzo Balleani vecchio, già sede dell’Enoteca, lo sarebbe oggi dell’Istituto Marchigiano di Enogastronomia, in attesa però di rilancio dopo due anni di pandemia e in generale un percorso di aperture e chiusure a singhiozzo. Vi troverà casa il progetto Adrilink (Adriatic Landscape Interpretation Network -Programma Interreg-Adrion 1108), dedicato a promozione e sviluppo del turismo paesaggistico nella regione adriatica.
Al progetto prendono parte soggetti di Italia, Grecia, Croazia, Slovenia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Serbia e Albania. Fra gli obiettivi: «istituzione di una rete adriatica per il turismo del paesaggio; condivisione di una metodologia comune per lo sviluppo e l’implementazione di centri di interpretazione del paesaggio; realizzazione di un sistema di nuovi itinerari e percorsi dell’Adriatico basato sull’interpretazione del paesaggio; creazione di una piattaforma digitale e di una app dedicata; costituzione di 10 centri di interpretazione del paesaggio dotati di applicazioni per tecnologie intelligenti e soluzioni ICT innovative; Definizione di una Strategia di Destinazione Turistica condivisa in area adriatico-ionica da tutti i partner di progetto».
Il progetto Adrilink è finanziato dalla Commissione Europea e vede Jesi capofila di un partenariato che coinvolge 11 soggetti di 8 Paesi diversi di qua e di là dell’Adriatico, per «promuovere la valorizzazione e la conservazione sostenibile del patrimonio naturale e culturale come attività di crescita nell’area adriatico-ionica».