Jesi-Fabriano

Jesi, ex Giuseppine e San Nicolò: il progetto va rivisto

A farlo sapere sono i Carmelitani, proprietari di San Nicolò, in una nota: «Grazie alla Soprintendenza per l’impegno. La strada è ancora lunga ma finalmente la situazione evolve in maniera positiva»

I lavori fra Giuseppine e San Nicolò

JESI – Ex Giuseppine e San Nicolò, lavori ancora fermi nella parte in cui i due complessi si toccano dopo lo stop dello scorso giugno. E ora, proprio per ciò che riguarda tale area, il progetto potrebbe dover cambiare. A farlo sapere sono i Carmelitani, proprietari di San Nicolò, in una nota.

«I Carmelitani di Jesi, proprietari della Chiesa monumentale di San Nicolò, ringraziano sentitamente la Soprintendenza dei beni culturali di Ancona per l’impegno altamente professionale riservato alle vicende di ristrutturazione del complesso ex Giuseppine nella parte che interessa la chiesa. Certamente la strada è ancora lunga per ridare alla città un monumento visibile adeguatamente in tutte le sue parti. Finalmente però, al di là di tanti interventi, purtroppo inascoltati, la situazione evolve in maniera positiva.  C’è da sperare, ora, che il Comune di Jesi e la proprietà dell’ex Giuseppine vogliano predisporre un progetto che metta fine alla vicenda con soddisfazione di tutti gli jesini».

Il progetto di recupero dell’ex convento Giuseppine è in corso ma, dopo la segnalazione di infiltrazioni d’acqua all’interno di San Nicolò, nella parte in cui il muro dell’ex convento è appoggiato alla navata destra della chiesa, la Soprintendenza l’ha, parzialmente, fermato. A inizio agosto la comunicazione alla proprietà al lavoro sull’ex Giuseppine, al Comune di Jesi e ai Carmelitani, che per tale parte il progetto va rivisto. E, pare, con l’indicazione di mantenere una distanza fra muro delle Giuseppine e navata della chiesa, il che comporterebbe una minor cubatura per il complesso dove si sta lavorando per residenze private e, al piano terra, la struttura pubblica per disabili legata all’eredità Cesarini. Liberando forse le absidi di San Nicolò alla vista dopo decenni.