Jesi-Fabriano

Jesi, famiglia affetta da malaria guarita e dimessa dall’ospedale “Carlo Urbani”

La famiglia, composta da 4 persone ha manifestato febbre alta e cefalea. Da qui la decisione di rivolgersi al pronto soccorso dell'ospedale di Jesi

L'ospedale Carlo Urbani di Jesi

JESI – Caso di malaria a Jesi. Nelle scorse settimane, dopo il rientro da un viaggio in Guinea, un’intera famiglia composta da due adulti e due bambini ha manifestato malessere e febbre alta e cefalea, che li ha portati a rivolgersi al pronto soccorso dell’Ospedale Carlo Urbani di Jesi. A raccontare la vicenda l’Ast Ancona.

A seguito degli accertamenti di laboratorio effettuati nello stesso ospedale, è stata loro diagnosticata la malaria, patologia endemica in Africa e in particolare nei luoghi dove avevano soggiornato durante il loro viaggio. La diagnosi di malaria è stata prontamente notificata al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione della Ast Ancona per la valutazione della necessità di interventi di disinfestazione nel paese di residenza della famiglia, interventi che però sono stati ritenuti non necessari anche a seguito dell’interessamento dell’Istituto Zooprofilattico di Umbria e Marche.

«Sia gli adulti sia i bambini ora sono guariti e sono stati dimessi nei giorni scorsi, dopo il ricovero ospedaliero al Carlo Urbani. Di questo ricovero, oltre alla professionalità dei medici e dei sanitari del nosocomio della Ast Ancona nel garantire la migliore terapia a ciascuno dei quattro pazienti, va sottolineato l’impegno organizzativo di tutto personale per permettere all’intera famiglia di essere curata insieme, ovvero negli stessi ambienti di degenza, consentendo quindi ai bambini di restare vicino ai loro genitori per tutta la durata della degenza». spiega l’Ast Ancona in una nota.

La Direzione Strategica dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Ancona ringrazia «il personale dell’Unità operativa di Pediatria, diretta dalla dottoressa Antonella Bonucci e il personale dell’Unità operativa di Medicina Interna, diretta dal dottor Marco Candela, per la professionalità e la disponibilità dimostrate nella gestione di una situazione così particolare, quella di un’intera giovane famiglia, in cui oltre alla cura terapeutica ha assunto un grandissimo valore l’aspetto dell’umanizzazione delle cure. Un plauso dunque a tutto il personale che si è prodigato per l’organizzazione gestionale, le cure e l’assistenza».

«La sanità marchigiana è in grado di esprimere una rete virtuosa in termini di umanizzazione delle cure, che riflette un modello organizzativo centrato sul paziente e sulle sue esigenze. Tenere unita una famiglia nel percorso di cura significa guardare al benessere dell’intero nucleo e creare un ambiente ospedaliero più umano e accogliente», dichiara il vice presidente della giunta e assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini.