JESI – Dismessa perchè tecnicamente a fine vita in base alle norme, la scala mobile di Palazzo Battaglia, “decana” degli impianti di risalita in centro, è dallo scorso dicembre ferma e inaccessibile – resta la possibilità di risalita pedonale per i ripidi gradini della Pusterla – e in attesa di conoscere il proprio futuro. Sul punto è il capogruppo in Consiglio di Fratelli d’Italia Antonio Grassetti a chiedere chiarimenti all’amministrazione comunale.
«Dallo scorso 1 dicembre – ricorda Grasetti – l’impianto di risalita con scala mobile situato nel Palazzo Battaglia è fermo dopo trent’anni di “onorato servizio”, per “fine vita”, cioè per scadenza del termine previsto dalla legge, oltre il quale lo strumento non è più fruibile. Da allora, quindi, chiunque voglia raggiungere la via Pergolesi da via Nazario Sauro deve salire le numerose scale in muratura, piuttosto impegnative per anziani e persone con mobilità ridotta, del tutto impossibile per tutte le categorie di disabili».
Prosegue Grassetti: «Appare indispensabile quindi, pensare al ripristino dello strumento in tempi congrui, posto che il trentennio di operatività ne ha dimostrato i vantaggi. Si chiede se sia intenzione dell’Amministrazione riattivare il servizio, ovvero realizzarne altro equivalente allo scopo di facilitare la risalita pedonale al Centro e, ne caso quale sia la soluzione alternativa. Quali tempi si prevedono?».
La scala mobile era entrata in esercizio il 5 novembre del 1992. «L’Area servizi tecnici – aveva reso noto il Comune al momento della dismissione – su richiesta dell’Amministrazione comunale, sta predisponendo l’intervento per il completo abbattimento delle barriere architettoniche per chi si deve recare in centro città, con una soluzione che bypassa i gradini di accesso al Mercato delle erbe dove si trova l’ascensore. Allo stesso tempo l’Amministrazione comunale è già in contatto con gli eredi della famiglia Battaglia proprietaria dell’immobile (ad eccezione del passaggio pedonale di proprietà pubblica) per ottenere i permessi volti ad effettuare alcuni lavori finalizzati alla verifica tecnica di una eventuale realizzazione di un ascensore, impianto che eliminerebbe definitivamente qualsiasi barriera architettonica per l’accesso in centro».
Fra le ipotesi avanzate in passato in vista della scadenza, l’idea di realizzare pure qui un ascensore. «Da colloqui informali con i funzionari USTIF (l’ente di revisione e controllo, nda) è emerso – avvisava uno studio di fattibilità di un paio d’anni fa degli uffici – che in caso di presentazione di un nuovo progetto con caratteristiche analoghe alle esistenti, la rampa a monte non verrebbe autorizzata, poiché lo sbarco interferisce con il corridoio di transito, obbligatorio, degli utenti a piedi. Va studiata inevitabilmente una soluzione alternativa. In tale ottica è auspicabile la realizzazione di un impianto che elimini le barriere architettoniche».