Jesi-Fabriano

Jesi, la festa per i 50 anni dei tre gemelli Fratoni

La loro nascita il 9 febbraio 1975 destò un’ondata di affetto e curiosità in tutta la città, come un evento sicuramente speciale. Un «parto eccezionale» riportavano i giornali di allora. Al Circolo Cittadino, la festa per i 50 anni

Simone, Alessandro e Christian Fratoni insieme al padre Bruno, alla madre Jolanda e alla sorella Francesca
Simone, Alessandro e Christian Fratoni insieme al padre Bruno, alla madre Jolanda e alla sorella Francesca

JESI – Hanno festeggiato i 50 anni domenica scorsa 9 febbraio con una bella festa al Circolo Cittadino i gemelli Simone, Alessandro e Christian Fratoni. Cinquant’anni, fa la loro nascita il 9 febbraio 1975 destò un’ondata di affetto e curiosità in tutta la città, come un evento sicuramente speciale. Un «parto eccezionale» riportavano i giornali di allora, con i dettagli di ogni nascita – peso tra il chilo e 700 grammi e i due chili – e il triplice lieto evento avvenuto alle tre del mattino nel reparto di pediatria del vecchio Ospedale Civile di viale della Vittoria.

Oggi soci e uniti anche nel lavoro, insieme alla sorella maggiore Francesca, nella Termoidraulica creata nel 2002, Simone, Alessandro e Christian hanno riunito al Circolo per una giornata di nuovo speciale come allora papà Bruno e mamma Jolanda, la sorella Francesca e poi figli, familiari e amici in un bell’abbraccio, tra allegria e ricordi.

Simone, Alessandro e Christian Fratoni insieme al padre Bruno, alla madre Jolanda
Simone, Alessandro e Christian Fratoni insieme al padre Bruno, alla madre Jolanda

Su tutti, quelli di Bruno e Jolanda. «Per non impressionarmi – ricorda lei – mi avevano detto di solo due gemelli, anche perché gli ultimi tempi prima del parto li ho dovuti passare praticamente immobile. Al battesimo, vollero esserci anche i medici». Racconta Bruno: «L’emozione non mancava, non posso dire che il pensiero di 4 figli, per quanto lavorassi, non ci preoccupasse un po’. Restai forte tutto il tempo per stare vicino a mia moglie. Ma poi, dopo averli visti, che lungo pianto di gioia da solo in macchina!».