JESI – Firmato, oggi, 23 gennaio, il nuovo protocollo di intesa tra le associazioni di volontariato e l’assessora Paola Lenti, che tiene rapporti con il mondo dell’associazionismo e del Terzo settore.
La realtà associativa a Jesi è fiorente e alla luce della riforma del Terzo settore si è lavorato per mettere in rete le associazioni, che non operano solo del territorio jesino, con l’Ente. Accanto all’assessora Paola Lenti e al sindaco Massimo Bacci, oggi pomeriggio c’erano Bruno Dottori presidente dell’Avis, Mario Argentati vice coordinatore del Coordinamento delle associazioni, Carlo Bellocchi per l’Oikos, Sandro Brilli per Admo Vallesina, Maurizio Strappa dell’Avulss, Renato Gherardi della Libera università degli Adulti e Tito Augelli per la Onlus Tutela della Salute Mentale della Vallesina.
«L’istituzione dello sportello unico (aperto due giorni la settimana, ndr) alleggerisce il lavoro delle associazioni che hanno un referente fisso nelle relazioni con il Comune – ha detto Paola Lenti – Con questo protocollo si rivedono i criteri per la cessione degli spazi pubblici alle associazioni che potranno contribuire alla cura degli stessi. Tra gli obiettivi anche quello di sviluppare una formazione permanente per aggiornare le professionalità e di istituire una giornata che abbia il volontario come protagonista. Insomma stiamo muovendo i primi passi di questo percorso».
A Jesi sono circa 360 le associazioni censite sul sito istituzionale, di queste 205 sono iscritte all’albo: «In passato associazioni di una o due persone avevano in uso i locali – ha aggiunto Massimo Bacci -. Ritengo che i criteri debbano essere rivisti per premiare il merito, le associazioni iscritte hanno diritto a chiedere e ottenere, le altre sono comunque associazioni ma evidentemente sono autonome. L’istituzione di un assessorato ad hoc viene proprio per rispondere a queste esigenze».
Segretario del Coordinamento delle Associazioni è Carlo Bellocchi: «La Riforma del terzo settore ci lascia perplessi perché prevede delle situazioni che sono solo enunciate ma non spiegate. Ecco che in attesa dei decreti attuativi, previsti a dicembre 2019, abbiamo un guado di due anni. Oltre a questo si prevede una riduzione delle risorse, ecco perché la collaborazione con il Comune è importante. Speravamo nell’informatizzazione dello sportello». «Questa riforma ha una nuova visione del Welfare che è partecipato – ha aggiunto Argentati – Le associazioni non possono più guardare nel loro orticello nè possono mettere steccati con le istituzioni».