JESI – Sarà la Fondazione Pergolesi Spontini a verificare la possibilità di «organizzare e gestire attività di alta formazione nei settori dell’istruzione, dell’arte e della cultura» in città. A darle l’incarico è stata la Giunta, con un atto di indirizzo che ha destinato 20 mila euro alla copertura di eventuali spese legate al mandato assegnato a uffici e Fondazione.
Dalla Giunta il via libera ad un accordo con la Pergolesi Spontini per «una verifica preliminare – sotto il profilo della percorribilità giuridica e tecnica – in ordine alla possibilità, in capo ad FPS, di organizzare e gestire attività di alta formazione».
Spiega il sindaco di Jesi, e in quanto tale presidente della Pergolesi Spontini, Massimo Bacci: «Il percorso intende valutare e verificare quali tipi di iniziative possano essere possibili. Si vuol capire quali possano essere delle vie alternative e nuove, con investimenti certo più contenuti rispetto a quelli effettuati negli anni passati e che poco hanno prodotto».
L’eredità ideale è quella della Fondazione Colocci di cui sono stati disposti scioglimento e messa in liquidazione con la fine della presenza universitaria in città dei corsi distaccati dell’ateneo di Macerata.
La Colocci era stata istituita 25 anni fa. In seguito, fra recesso di Carisj che ne era stata il principale finanziatore ma che aveva visto il suo patrimonio dissolversi a seguito delle vicende Banca Marche, e revisioni, dei soci originari era rimasto il solo Comune di Jesi. Nel 1995 c’erano Banca Marche e Banca Popolare di Ancona, poi riunificate nel nome Ubi Banca. Acquisita questa, Intesa San Paolo non ha dato cenno di voler restare. Analoga incertezza dall’altro privato entrato nel tempo, Cooss Marche e dunque i tre i soci si sono infine espressi per lo scioglimento