JESI – Davanti alla fontana dei leoni rimessa in Piazza della Repubblica. Oppure poco fuori l’Arco del Magistrato, prima dell’ingresso nella parte più antica del centro storico. O ancora spostato dal centro della piazza su Corso Matteotti, perpendicolare all’asse della “vasca”. Sarebbero le ipotesi in campo per il nuovo posizionamento del mosaico col leone rampante, simbolo della città, posto da decenni al centro di Piazza della Repubblica ma destinato a sloggiare per fare spazio al ritorno della fontana, come da volontà testamentarie di Cassio Morosetti accettate e seguite dall’amministrazione.
Lavori e progetto vanno avanti, c’è come noto tempo fino al 21 luglio prossimo per riportare davanti al Teatro Pergolesi la fontana funzionante e incassare così i 2 milioni di euro del lascito del vignettista scomparso un anno fa a Milano. Ma vanno avanti anche polemiche e discussioni intorno a forma e sostanza dell’operazione.
Nel prossimo Consiglio comunale sarà il consigliere Samuele Animali (Jesi in Comune) a riproporre il tema con una interrogazione in chiede conto di «cronoprogramma dello spostamento (consegna del cantiere, data inizio lavori, data termine lavori ecc.) e realizzazione dell’assetto definitivo delle due piazze».
Ricorda il consigliere: «L’amministrazione intende procedere avendo cura di rispettare i termini stabiliti nel testamento Morosetti e comunque “in ogni caso”. Non risultano approvati progetti di risistemazione delle due piazze interessate e la fontana verrà posizionata in un punto diverso da dove attualmente si trova il mosaico (incrocio delle diagonali presenti sulla pavimentazione), che comunque verrà rimosso. Non verrà riprogettata Piazza Federico II, ma soltanto ripavimentata la parte oggi sottostante la fontana». Alla progettazione della sistemazione delle piazze Federico II e della Repubblica dopo lo spostamento l’amministrazione ha destinato 245 mila euro.
Così come ricostruito dallo studio fotografico sulle immagini d’epoca, la posizione della fontana in Piazza della Repubblica non era e non sarà centrata perfettamente con il baricentro indicato dalla pavimentazione moderna ma spostata verso il teatro: in asse verticale sulla linea che va da via Cavour all’ingresso del Pergolesi e in orizzontale con la linea che passa dal portone di ingresso della Chiesa della Morte.
Secondo il progetto dell’ingegner Livio Gambacorta dello studio Acale di Ancona, si tratterà di una vera e propria “nuova costruzione”, dato che «seppur alcuni elementi di pregio siano di recupero di quella originaria, la nuova struttura resistente è prevista ex-novo». L’esecuzione prevede la «demolizione dell’attuale struttura portante interna in mattoni e calcestruzzo, previa rimozione di tutti i rivestimenti in marmo e gli ornamenti architettonici di pregio quali lastre intagliate, sculture marmoree di leoni e tritoni. Per l’obelisco si prevede una procedura di taglio di parti e successivo rimontaggio con ricostruzione di un’anima centrale». La fontana rinascerà in Piazza della Repubblica con una «nuova struttura resistente in cemento armato, con pilastri e piastre, sulla quale verranno riposizionati gli elementi di pregio conservati così da mantenere inalterati sagoma e aspetto». Previsti pilastri sul perimetro e uno al centro, sul quale andrà incastrato l’obelisco, e pareti in calcestruzzo, da rivestire con le lastre. Un’anima tubolare in acciaio fino alla sommità dell’obelisco sarà inserita al centro, così da garantire la resistenza sismica.