JESI – Notano degli ammanchi di soldi di ritorno dall’ora di educazione fisica e per capire cosa succede lasciano un cellulare nascosto acceso con la funzione della telecamera. Ripresa dal telefonino una bidella che fruga negli zaini lasciati nello spogliatoio. È bastato questo stratagemma, di alcune studentesse del liceo classico Vittorio Emanuele, per far finire sul banco degli imputati una collaboratrice scolastica di 65 anni accusata di tentato furto aggravato. La bidella è stata ripresa da uno smartphone lasciato sul quadro elettrico dello spogliatoio, mentre le studentesse di una primo ginnasio facevano l’ora di educazione fisica in palestra. Tornate a cambiarsi, le alunne hanno visionato il filmino che avrebbe ripreso la bidella mentre tira fuori da uno zaino delle studentesse un portafoglio.
«Il professore di ginnastica è venuto da me – ha raccontato oggi in aula, al tribunale di Ancona, l’ex preside della scuola, Marco Vitangeli, sentito come teste – insieme alle studentesse per raccontarmi l’accaduto. Io non ho visto il filmato ma da quello che mi è stato riferito dall’insegnante si sarebbe vista la collaboratrice scolastica tirare fuori il portafoglio, guardare al suo interno e poi rimetterlo a posto per l’imminente rientro delle studentesse nello spogliatoio».
I fatti risalgono al 3 maggio 2011 e il preside contattò il commissariato di polizia che acquisì il filmato. La bidella ha continuato a lavorare nell’istituto. Sentita dal preside aveva negato ogni addebito spiegando che aveva solo sistemato gli zaini lasciati ammassati tra loro. Oggi in aula sono state sentite anche due studentesse che all’epoca dei fatti avevano 16 anni. Prossima udienza il 22 dicembre quando verranno sentiti i poliziotti che hanno acquisito il filmato.