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Jesi, al via gara d’appalto per la “Casa della scherma”: 17 le pedane e 134 i posti in tribuna

Vi è ora un mese di tempo per presentare, da parte delle ditte interessate, la relativa offerta che sarà valutata da una apposita commissione

L'attuale palascherma a Jesi

JESI – È stato pubblicato oggi, 29 ottobre, sulla Gazzetta Ufficiale il bando di gara per l’appalto del nuovo palascherma. Vi è ora un mese di tempo per presentare, da parte delle ditte interessate, la relativa offerta che sarà valutata da una apposita commissione sia per quanto riguarda gli interventi tecnici migliorativi che per il valore economico. Dalla loro combinazione verrà individuata la ditta aggiudicataria che, una volta firmato il contratto, avrà 60 giorni di tempo per predisporre il progetto esecutivo che permetterà di  dare il via ai lavori.

«Un nuovo grande investimento – lo definisce il sindaco Massimo Bacci – in una città che è un cantiere aperto tra le tante opere pubbliche che sono state avviate. La scherma è un fiore all’occhiello per Jesi ed essere riusciti ad intercettare i giusti finanziamenti per un’opera che porterà ulteriore lustro alla nostra scuola è motivo di grande soddisfazione, anche per l’indotto economico e sociale che sarà in grado di sviluppare».

Cos’è la Casa della scherma

Il nuovo impianto, denominato “casa della scherma” sorgerà nell’area verde tra via delle Nazioni e il polisportivo Cardinaletti, armoniosamente inserito all’interno della zona degli impianti sportivi di via Tabano. Finanziato per 4,5 milioni con contributi della Regione Marche (2 milioni), del Coni (1,8 milioni) e un mutuo del Comune (700 mila euro), il nuovo impianto è stato progettato anche sulla base delle indicazioni tecniche emerse dal confronto diretto con il Club jesino. Sarà caratterizzato da più corpi di fabbrica aggregati, dai quali si eleva il volume della sala scherma, prestando particolare attenzione alle nuove norme antisismiche e alla massima efficienza energetica. La sala principale sarà costituita da 17 pedane, ciascuna lunga 18 metri, raggruppate in sette batterie, raggiungibile da ampi spogliatoi sia maschili che femminili. Previste una sala medica, l’armeria, una palestra con attrezzi per la muscolatura e la riabilitazione. Nell’atrio centrale sarà realizzata una “wall of fame” con la storia dei grandi campioni e risultati del Club Scherma oltre ad un ambito dedicato al ristoro.

L’aspetto architettonico è conformato in modo da ottenere un armonioso rapporto delle aperture a seconda delle funzioni interne che per la sala scherma prevedono ad esempio una illuminazione dotata però di schermature della radiazione solare e per l’oscuramento. Il progetto definitivo è stato sviluppato garantendo le massime condizioni di sicurezza per gli utenti, in particolare per i materiali impiegati, il sistema dei percorsi, la forma dei locali, la caratteristica degli arredi, delle attrezzature, degli impianti tecnologici e del controllo diretto ed indiretto da parte del personale.

L’atrio ed i percorsi per il pubblico sono autonomi da quelli riservati agli atleti e sono organizzati in modo tale da consentire un rapido sfollamento dalle tribune verso l’esterno dell’edificio anche mediante una ulteriore scala di emergenza esterna e coperta, posta in posizione opposta rispetto all’ingresso. La tribuna si sviluppa su quattro gradoni con una capienza di 134 posti.

Il nuovo palascherma sarà sede del centro federale di fioretto, ospitando gli atleti azzurri per i loro ritiri, gare internazionali, ma anche stage di formazioni straniere.

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