JESI – Nasce, nella parte moderna del cimitero principale di Jesi, il “giardino delle rimembranze”: un’area dedicata dove disperdere le ceneri dei propri cari per quanti hanno scelto la cremazione invece della sepoltura. «La prima di questo genere nelle Marche, sicuramente una delle rare in tutta Italia. Una scelta importante per l’evoluzione e l’integrazione di una comunità» dicono gli architetti Barbara e Moreno Vallini, dello studio Vallini Architetti Associati, che hanno progettato l’intervento commissionato dalla Futura, la cooperativa che ha in gestione i servizi cimiteriali del Comune, e appena concluso.
A parlarne in Comune, insieme ai progettisti, gli assessori a cultura e lavori pubblici- Luca Butini e Roberto Renzi– e il legale rappresentante di Futura, Francesco Colonnesi.
«Siamo partiti – spiegano gli architetti Vallini- dall’idea di albero come collegamento fra terra e cielo. Abbiamo posto al centro dell’area, ricavata al centro del cimitero, sotto la vela e vicina alla zona delle tumulazioni a terra, dell’ossario comune e delle sepolture dei cittadini di fede islamica, un gelso: una pianta che fa parte della tradizione del nostro territorio. Altra idea, quella della circolarità: nel simbolico portale di accesso in metallo e nell’anello dove, intorno all’area dove spargere le ceneri, potranno essere posizionate targhe che riportano i nomi dei defunti». La dispersione avviene su un’area di ciottoli bianchi dell’Esino, sono stati posti accanto dei blocchi in pietra per sedersi. E sono stati realizzati dei percorsi per raggiungere e attraversare l’area, piastrellando quelli nati spontaneamente sulla terra battuta dal passaggio negli anni dei cittadini in quel nuovo moderno cimitero tanto discusso e poco amato dagli jesini.
«La realizzazione del giardino delle rimembranze è un passaggio di grande civiltà – dice Butini – perché permette di accogliere una nuova modalità, quello appunto della dispersione delle ceneri, con cui il ricordo dei nostri cari viene espresso. Trattandosi dell’unica area sul territorio potrebbe essere in futuro possibile, a differenza di quanto accade per le sepolture e a seguito di una prossima modifica del regolamento in merito, che anche cittadini non residenti a Jesi ne fruiscano».
Quanto alla situazione dei cimiteri in città, l’assessore Renzi riconosce: «Tra le molteplici opere pubbliche realizzate in questi anni per investimenti di decine di milioni di euro come non se ne erano mai registrati, indubbiamente sono rimasti indietro i cimiteri, sia quello principale che quelli cosiddetti rurali di Mazzangrugno, Tabano e Santa Maria del Colle. Qui vi sono criticità legate sia alle strutture edilizie che anche ai percorsi, alle fognature e a tutte gli altri interventi di manutenzione straordinaria. L’intera ristrutturazione impone investimenti per qualche milione di euro, per questo abbiamo chiesto agli uffici di avviare progettazioni seguendo le priorità. Tra queste, saranno certamente inseriti nel prossimo piano delle opere pubbliche, un intervento strutturale a Mazzangrugno e nella parte monumentale del cimitero principale dove le piante, veri e propri alberi colossali, hanno distrutto percorso e fognature».